Il quadro continentale si è decisamente modificato ed un nuovo affondo artico spinge aria fredda fin nell’Africa nordoccidentale; la presenza di un fronte freddo a ridosso della catena dell’Atlante ne è la piena dimostrazione, così come il calo termico già avvenuto in buona parte della penisola iberica, dove è transitato tale fronte e aria fredda si evidenzia con l'”acciottolato” cumuliforme in grado di portare fenomeni di instabilità specie sul comparto settentrionale.
Fa davvero freddo sul Regno Unito e sulla penisola scandinava centro occidentale, direttamente coinvolte nel flusso artico, con presenza di cieli grigi o al più variabili e precipitazioni, in un contesto che ricorda più l’autunno che la primavera.
L’alta delle Azzorre si spinge fin verso l’Islanda, con asse diretto da sudovest verso nordest, sotto la spinta di nuova depressione oceanica che dalle coste nordamericane spinge sull’oceano, ostacolata dalla rimonta meridiana dell’alta atlantica. Ed è proprio sulla sponda orientale di detta figura che scorre veloce il flusso artico, che ha generato nello scontro tra masse d’aria diverse un sistema ciclonico assai complesso che vede la formazione di ben tre centri depressionari che stanno contribuendo al peggioramento delle condizioni meteo su buona parte dell’Europa centro occidentale.
La prima depressione si colloca sulla penisola scandinava, centro motore della colata artica, il secondo si staglia sulla Francia e sta per arrecare il deciso peggioramento anche sul bacino del Mediterraneo, dove è prossima la formazione di una depressione sul Tirreno settentrionale, che sarà l’artefice del guasto del fine settimana appena iniziato su tutto il centro nord.
Questo esteso sistema depressionario accoglie un lungo fronte che dalla penisola scandinava si distende fin sulle regioni del Mediterraneo occidentale, con ramo finale appunto sull’Africa nordoccidentale.
Una terza depressione si posiziona sull’area balcanica e ad essa è legata una perturbazione che piuttosto blanda, arreca qualche nube e dei piovaschi su tale zona.
La discesa fredda sull’entroterra africano, farà da sponda ad un richiamo di correnti meridionali che inizieranno presto ad investire la nostra penisola, ancora in attesa del peggioramento annunciato da alcuni giorni; tale richiamo caldo, enfatizzerà più a levante la figura anticiclonica che attualmente staziona sul Mar Egeo, con un ritorno assai mite delle condizioni termiche su tale area e fin verso la Turchia, grazie al contributo anticiclonico africano, sempre pronto ad alzare la testa quando viene “pompato” da correnti di sponda ad affondi artici così meridionali.
Quindi come sempre avviene in presenza di un afflusso sciroccale, il tempo sarà maggiormente perturbato sul lato occidentale della nostra penisola, con precipitazioni assai frequenti sul nordovest ed il lato tirrenico del centro, fino alla Campania, mentre minore sarà l’influenza di tale sistema su quello orientale almeno fino a sabato, quando tutta la struttura sarà in traslazione verso levante, coinvolgendo anche il lato adriatico.
L’aria fredda entrerà quindi a seguire il flusso mite, e il quadro termico ora piuttosto gradevole, subirà una netta diminuzione, con la comparsa della neve su Alpi e Appennini, fino a quote medie.