Si profila come evento davvero speciale quello che inizierà ad andare in scena fin dalle prossime ore su alcune aree della nostra Penisola, e che coinvolgerà in maniera duratura gran parte delle nostre regioni centro-meridionali, con la fase più cruenta attesa nel cuore del fine settimana.
Siamo ormai entrati sul breve termine, con le carte modellistiche ormai allineatesi verso un’ipotesi convergente, almeno per quanto riguarda fase iniziale dell’avvento freddo. Si può ormai dire che il brusco abbassamento termico e le precipitazioni associate non si limiteranno a lambire i versanti orientali della Penisola, come spesso accade in tali discese fredde con direttrice principale sui Balcani.
L’asse obliquo dell’Anticiclone euro-oceanico dovrebbe stavolta consentire un lieve iniziale arretramento retrogrado della massa d’aria fredda, che giungerà anche alle altezze superiori dell’atmosfera verso i settori occidentali tirrenici.
Un nucleo di così tale incisività (isoterme in discesa fin sotto i -30°C a 500 hPa, intorno ai 5500 metri), assolutamente inedito per questo periodo, indica che lo spessore dell’aria fredda sarà notevole e particolarmente rilevante per generare forti contrasti atmosferici, i cui effetti saranno tutti da valutare passo passo.
Infatti, se pare ormai assodato che la traiettoria del potente cut-off sarà attratto a spingersi verso ovest, le successive dinamiche non sono certo chiare, una volta che l’aria fredda avrà impattato con decisione sul cuore centrale del Mediterraneo.
Entrando più direttamente sull’attuale scenario barico, l’ausilio del Meteosat (immagine in alto) mostra in grande evidenza la massiccia discesa fredda sui territori centrali europei, come ben testimoniato dalla nuvolosità irregolare tondeggiante indicatrice dell’aria fredda in quota.
Aria fredda che è in parte addossata all’insuperabile barriera alpina, e il nowcasting di queste ore pomeridiane mostra l’approfondimento di un minimo barico al suolo orografico sottovento alle Alpi, sulla parte ovest del mar Ligure.
Tale depressione traslerà rapidamente in poche ore verso sud/est trascinandosi lungo l’Adriatico, e permettendo l’entrata franca delle correnti nord/orientali al suolo dalla porta della Bora, ad iniziare dalle zone settentrionali adriatiche.
Al momento il fronte freddo è appena tracimato sul triveneto, e sta generando fenomeni diffusi sulla pianura veneta orientale e sul Friuli Venezia Giulia, che nelle prossime ore coinvolgeranno incisivamente Emilia Romagna, Marche ed Abruzzo.
Anche il resto d’Italia non sta godendo di particolare calma prima della tempesta, sono infatti in corso segnali di cambiamento: le zone centrali tirreniche fino al golfo di Gaeta sono interessate da questa mattina da locali episodi temporaleschi, che in queste ore si esaltano anche nei pressi dei rilievi appenninici fra Umbria e Lazio.
Nubi variegate anche sul sud, più intense lungo le Isole maggiori ove sono in corso ulteriori temporali, dovuti al richiamo umido ed instabile generato dalle due aree debolmente vorticose ancora in vita, la prima sulle coste algero-marocchine e la seconda nei pressi del mar Libico.
Ma il robusto cambiamento è quello che sta sfondando da nord, e che determinerà un totale cedimento barico sul centro del Mediterraneo, di più o meno lunga durata. A questo proposito, suggeriamo la lettura dei numerosi articoli di analisi, basati sulle ultimissime uscite odierne dei modelli matematici.