A seguito dello spettacolo delle nubi nottilucenti, che si stanno mostrando a latitudini insolitamente basse e che due anni fa furono avvistate fin sull’Italia, ora invece vediamo cosa sono gli arcobaleni di fuoco, da non confondere con i classici arcobaleni.
Non c’è alcun legame con il caldo e tanto meno con il fuoco: vengono chiamati in questo modo gli archi circumorizzontali, che rappresentano un fenomeno piuttosto raro in quanto si può verificare solo con il sole ad almeno 58 gradi sopra l’orizzonte.
Inoltre sono necessari i cirri: a creare il suggestivo effetto sono infatti i cristalli di ghiaccio esagonali di cui tali nubi sono costituite e che devono essere allineati orizzontalmente in modo da rifrangere la luce come un unico, gigantesco prisma.
Il nome definisce un arcobaleno dalla forma certamente inusuale che può apparire sulle nubi, ma non è tecnicamente un vero arcobaleno: si tratta di un arco a forte curvatura verso l’alto di un piccolo cerchio orizzontale vicino allo zenit.
La principale prerogativa per la sua formazione è che il Sole sia particolarmente alto nel cielo, con i raggi che colpiscono le nuvole ad altezze maggiori di 6 mila metri con un’inclinazione particolare. Gli archi circumorizzontali non devono essere confusi con le nubi iridescenti, che possono produrre un effetto simile.
Questi archi circumorizzontali (detti anche circumzenitali) vengono battezzati come “arcobaleni di fuoco” poiché, scrutati dal basso, possono somigliare ad una fiamma colorata in cielo: è possibile osservarli, pur raramente, anche sull’Italia.