Il nome definisce un arcobaleno dalla forma certamente inusuale che può apparire sulle nubi, ma non è tecnicamente un vero arcobaleno: si tratta di un arco a forte curvatura verso l’alto di un piccolo cerchio orizzontale vicino allo zenit. Non c’è alcun legame con il grande caldo e tanto meno con il fuoco, vengono chiamati in questo modo gli archi circumorizzontali, che rappresentano un fenomeno piuttosto raro in quanto si può verificare solo con il sole ad almeno 58 gradi sopra l’orizzonte. Inoltre sono necessari i cirri: a creare il suggestivo effetto sono infatti i cristalli di ghiaccio esagonali di cui tali nubi sono costituite e che devono essere allineati orizzontalmente in modo da rifrangere la luce come un unico, gigantesco prisma.
Questi archi circumorizzontali (detti anche circumzenitali) vengono battezzati come “arcobaleni di fuoco” poiché, scrutati dal basso, possono somigliare ad una fiamma colorata in cielo: è possibile osservarli, pur raramente, in estate e solo a particolari latitudini, anche se avvistamenti si possono verificare anche sull’Italia. Tra l’altro il fenomeno non sempre risulta perfettamente visibile, in quanto i cirri sono in genere semplici filamenti di ghiaccio dalla forma discontinua che talvolta non permettono di ammirare l’intero spettro di colori. Dicevamo che non vanno confusi con i classici arcobaleni, ma nemmeno con le iridescenze, fenomeno tutto sommato simile ma molto più frequente che si forma solo con altri di tipi di nubi, gli altocumuli.