Nel precedente articolo si è parlato di forti piogge e di fiumi in piena per l’arrivo di una perturbazione che ha creato scompiglio su buona parte della regione. In base alle prime proiezioni, uscite sul finire della scorsa settimana, il maltempo doveva finire il martedì ed invece è durato fino a ieri (30 aprile): questo per merito di aria instabile in quota che ha avuto nel sole un prezioso alleato per creare moti convettivi che hanno dato origine a temporali anche forti e di carattere grandinigeno.
La grandine è caduta in molte zone della regione, colpita in pieno la città di Verona e le zone limitrofe. Il fenomeno ha colpito anche il paese di Castelbaldo (PD).
Formazioni tornadiche sono state viste nel Basso Padovano, tra i comuni di Candiana e Pontelongo, una zona a sud-est di Padova. Nella foto allegata all’articolo di vede come il tornado sia sospeso in aria, solo per pochi istanti ha toccato terra facendo fortunatamente pochi danni.
In questo contesto perturbato la neve in montagna è caduta anche abbondante, il bollettino delle precipitazioni 96 ore, del Centro Valanghe di Arabba, di ieri è eloquente: sul Col dei Baldi e C.Pradazzo sono caduti 72 cm, sul Ra Vales 71 cm, 50 cm sono caduti in maniera diffusa sopra i 2000m. Il manto nevoso gode ancora di buona salute: Ra Vales 268 cm, M. A. Ornella 238, Col dei Baldi 215 cm, sopra i 2000m in generale ci sono ancora più di 150 cm di neve.
Nelle prealpi il manto nevoso si è assotigliato molto nelle ultime settimane, anche se non in maniera uguale in tutte le zone: Campomolon segna ancora 247 cm, Passo Campogrosso 130 cm, nelle altre stazioni poste sui 1500 m di quota ci sono ancora 40/80 cm di neve al suolo.
La pluviometria di aprile ha raggiunto livelli altissimi, molte località di pianura hanno superato i 100 mm, sotto tale limite sono rimaste le zone costiere e del Polesine. Nella zona di Recoaro sono stati sfiorati i 600 mm di accumulo mensile, sopra i 200 mm la pluviometria mensile nella fascia prealpina e nei Colli Euganei. Sorprendente il dato pluviometrico di Merlara, nel basso padovano, che ha toccato i 180 mm di accumulo che risulta pari al 25% della media annua.
Nei Colli Euganei il dissesto idrogeologico è aumentato a causa delle piogge degli ultimi mesi, questa zona collinare è ricca di aree franose che durante i periodi molto piovosi tendono a staccarsi interrompendo le vie di comunicazione.
In campagna le forti piogge degli ultimi giorni, unite al surplus pluviometrico degli ultimi 6 mesi, hanno dato vita ad allagamenti di vaste aree coltivate: molti scoli sono colmi di acqua ed i campi non riescono più ad assorbire nemmeno pochi millimetri di pioggia.