Residui temporaleschi:
quelli che in giornata coinvolgeranno l’Appennino meridionale e le zone interne insulari. Derivano, è noto a tutti, dal transito di una debole perturbazione nel corso del weekend. Più che una vera e propria perturbazione, abbiamo avuto a che fare con una massa d’aria instabile figlia della tediosa “goccia fredda” Iberica. E’ stato sufficiente a far sì che i primi temporali primaverili abbiano interessato vaste aree della nostra Penisola.
Temperature in calo:
le ultime 24 ore hanno registrato un lieve spostamento della struttura anticiclonica, che ha collocato il fulcro d’azione nel Regno Unito. Un posizionamento che lascia affluire, sulla parte orientale del Paese, correnti relativamente fresche d’estrazione Balcanica i cui effetti – in termini di temperature – si esplicano maggiormente nelle regioni Adriatiche e Meridionali. Laddove la ventilazione è orientale, lo sbarramento appenninico faciliterà l’effetto favonico con conseguente riscaldamento delle masse d’aria in scivolamento lungo i pendii.
Dominio Anticiclonico senza fine:
nonostante un posizionamento diverso dalla scorsa settimana, in Italia permangono condizioni di bel tempo. Bel tempo che si consoliderà nei prossimi giorni e si avvarrà di un rialzo termico sostanziale. Alcune insidie instabili sulla Penisola Iberica implementeranno una risalita d’aria caldo umida che porterà della linfa vitale alla struttura anticiclonica. Pur permanendo col perno sul Regno Unito, riuscirà ad invaderci attraverso una sua propaggine.
Un marzo caldo e secco:
la risultante del dominio anticiclonico è sotto gli occhi di tutti. L’intero mese, salvo qualche piccola interruzione, è stato caratterizzato da condizioni di bel tempo e temperature costantemente al di sopra della norma. Le sole regioni che hanno usufruito di precipitazioni degne di nota sono state le più Meridionali, Sicilia in primis. Le poche piogge, e la neve su Alpi, che hanno fatto visita al Nordovest si sono rivelate un fuoco di paglia. E’ impensabile che la drammatica siccità in piedi da mesi, possa terminare con solo qualche giorno di cattivo tempo.
Eventuali insidie:
le perturbazioni Atlantiche, allo stato attuale, non sembrano possedere il mordente sufficiente per poter demolire il la struttura anticiclonica. Qualche strappo riuscirà ad insidiare l’area Iberica, ove andrebbero ad isolarsi le solite gocce fredde. Da noi, al più, arriverebbe qualche spiffero in grado di implementare un poco d’instabilità. Ben più interessante è la dislocazione del Vortice Polare, che potrebbe portare un nucleo sull’Euroasia con evidenti ripercussioni fredde nel settore orientale del Continente. Qualora il posizionamento anticiclonico dovesse rimanere il medesimo, sbuffi d’aria fresca riuscirebbero ad avere qualche effetto sulle solite regioni: Adriatiche e Meridionali. Ipotesi eventualmente da verificare, anche perché il Modello Americano GFS indica un’incursione Artica di tutto rispetto nel corso della settimana Pasquale.
Focus: evoluzione sino al 08 aprile 2012
Il tempo è in fase di miglioramento. Si prospettano belle giornate di sole e temperature in diffuso aumento. Scenari che dovrebbero accompagnarci perlomeno sino alla giornata di venerdì, quando pare che qualche spiffero d’aria umida possa raggiungerci sfociando in un rinvigorimento dell’instabilità diurna nelle regioni del Centro Sud. Sabato, invece, un temporaneo ridimensionamento dell’Alta Pressione potrebbe condurre ad un peggioramento più marcato al Nord Italia, con successivo ingresso d’aria fresca dai quadranti settentrionali.
Aprile potrebbe cominciare col bel tempo e un clima tardo primaverile. Qualora dovesse verificarsi la dislocazione del Vortice Polare, non è escluso che a ridosso della Pasqua possa verificarsi un consistente peggioramento coadiuvato da aria fredda di origine Artica. Al momento, lo ribadiamo, è soltanto un’ipotesi e nulla toglierebbe alla persistenza barica che vedrebbe l’Alta delle Azzorre stazionare a ridosso dell’Europa occidentale.
Evoluzione sino al 13 aprile 2012
Difatti, esaurito il peggioramento, si andrebbe verso un cospicuo miglioramento indotto dall’ennesima espansione anticiclone alle nostre latitudini.
In conclusione.
L’ipotesi Atlantica paventata dai Modelli la scorsa settimana, è scemata. Da valutare, quindi, eventuali scambi meridiani che comunque avrebbero il merito di provare a detronizzare l’Anticiclone.