Per gli studi fatti e la validità delle teorie in proposito, lascio le indicazioni ad un altro articolo presente sul MTG.
Le mie riflessioni riguardano invece quello che sarebbe un aumento del grado di continentalità del clima europeo.
Negli anni ‘2000 appare sempre più evidente un cambiamento del tipo di circolazione, che sta divenendo, senza ombra di dubbio, sempre più meridiana.
In un precedente articolo da me pubblicato anni fa (https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=7763), bisogna dire che molte cose stanno andando secondo le indicazioni descritte all’epoca.
Il clima europeo, in altre parole, starebbe diventando più continentale, con inverni freddi causati da sempre più frequenti irruzioni di aria fredda da nord o da nord est durante il semestre invernale.
D’altro canto, le Estati potrebbero essere calde, per la minore influenza delle perturbazioni atlantiche.
Ma, come descrissi all’epoca, “Il passaggio saltuario di perturbazioni atlantiche molto più fredde della norma, durante il periodo estivo, provocherebbe, a contatto col caldo che ristagnerebbe sul nostro Continente, dei fenomeni atmosferici probabilmente non dissimili a quelli delle Pianure Nord – Americane, come trombe d’aria, Tornado e grandinate estese e di straordinaria portata.”.
Inoltre “Le perturbazioni atlantiche sarebbero meno vigorose, in generale, e, portando minori quantità di vapore acqueo, provocherebbero un calo delle piogge, anche se alcune regioni potrebbero, per la loro esposizione, godere dei benefici pluviometrici derivati da un diverso regime termico.”.
Al di là degli studi fatti sulla Corrente del Golfo, che sono per gran parte studi recenti, con difficoltà notevoli nel reperire dati di confronto su periodi molto lunghi (esistono pochissimi dati riferiti alla corrente, con metodi di rilevamento dubbi, se si va indietro di un secolo), il fatto che il tempo stia andando nella direzione indicata in quell’articolo, dovrebbe essere una conferma, quanto meno di un’attenuazione della CDG.
Nessuna conseguenza drammatica, quindi, se la CDG si attenuasse considerevolmente, ma senz’altro un notevole incremento del disagio climatico, con inverni più rigidi e rischio per certe colture mediterranee, ed Estati calde ma con possibili fenomeni estremi.