Inizia una fase nuova sulle nostre regioni, contrassegnata da un respiro mite anticiclonico di origine atlantica, che abbraccia anche gran parte dell’Europa Occidentale. Si tratta dell’ala più avanzata dell’Anticiclone delle Azzorre, responsabile del primo vero contributo classico estivo di questo mese di Giugno.
L’espansione dell’Alta Pressione verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo è consentito da una minor incidenza depressionaria sull’Atlantico delle medie-basse latitudini, con il flusso zonale umido ed instabile che si limita a scorrere sulle zone centro-settentrionali del Continente.
Il richiamo anticiclonico segue il passaggio di una modesta ondulazione ciclonica, collegata alle dinamiche depressionarie di natura oceanica. Tale onda è velocemente traslata sulle Alpi Orientali al primo mattino odierno, seguita da un’intrusione di correnti nord-occidentali in quota.
Nelle prime ore della giornata le ultime piogge erano ancora in atto fra Veneto Orientale e Friuli Venezia Giulia, mentre attualmente si segnala solo l’attività cumuliforme termo-convettiva, più attiva proprio sui comprensori montuosi orientali per la maggior vicinanza dell’onda d’aria instabile, ormai slittata fra Austria, Slovenia ed Ungheria.
La parentesi calda degli ultimi giorni sul Sud e sulle Isole si è generata dall’accesa contrapposizione fra l’onda depressionaria atlantica, in quel momento sulla Francia Meridionale, e una rimonta barica dal Golfo Libico verso il cuore centrale del Mediterraneo; tale azione combinata ha determinato lo sviluppo di un’avvezione di calore piuttosto rilevante.
L’onda calda è ancora parzialmente in atto al Sud, ma va gradualmente attenuandosi grazie allo slittamento verso est del cavo depressionario atlantico, movimento che determina la traslazione della cupola anticiclonica verso il Mediterraneo Orientale ed il conseguente arrivo di correnti più fresche settentrionali in direzione dei bacini meridionali.
Le temperature più alte in queste ore pomeridiane si registrano in Puglia, con picchi di 35 gradi. Il tacco della Penisola, insieme alla Sicilia Orientale (34 gradi sull’aeroporto di Catania Sigonella) è l’ultimo baluardo delle correnti meridionali calde nei bassi strati, con lo scorrimento della coda nuvolosa di una linea d’instabilità, in scorrimento lungo la corrente a getto sub-tropicale da sud/ovest.
L’onda calda sulle regioni meridionali ha raggiunto il culmine nel corso della scorsa notte, soprattutto in Sicilia, la regione maggiormente colpita: in piena notte i termometri di alcune zone del palermitano hanno raggiunto addirittura i 35 gradi, per l’azione delle correnti sciroccali in caduta dai rilievi posti a sud del capoluogo insulare, inibendo completamente il raffreddamento per inversione termica dei bassi strati.
A proposito di temperature, quest’oggi gli aumenti più significativi si registrano sulla Val Padana, grazie al ritorno di un abbondante soleggiamento. I valori oscillano in molte zone interne fra i 26 ed i 28 gradi, con scarto termico molto rilevante rispetto agli ultimi giorni dalle tinte autunnali. Decisamente più fresco in prossimità del mare, non si superano i 23-24 gradi sulla Riviera Ligure e Romagnola, oltre alle coste venete e friulane.
Nel corso dei prossimi giorni il caldo è atteso in ulteriore progressiva crescita su tutte le aree interne, soprattutto del Nord per via del clima più continentale. Sulle zone costiere si avvertirà il piacevole contributo delle brezze, mentre al Sud non mancherà una maggiore ventilazione settentrionale, che determinerà un’ulteriore flessione termica rispetto ai valori attuali, che restano ancora relativamente alti.