FORTEZZA ANTICICLONICA Le prime due decadi di marzo sono state caratterizzate dal dominio praticamente assoluto di un campo di alta pressione su tutta l’Europa Centro-Occidentale. I massimi barici a tutte le quote sono rimasti frequentemente dislocati sulle Isole Britanniche, dove l’anomalia appare massimale. Le alimentazioni calde sub-tropicali hanno accentuato le anomalie termiche, con valori che negli ultimi 10-15 giorni si sono impennati molto al di sopra della norma su vaste zone europee: il clima è divenuto diffusamente tardo-primaverile. Diversa invece la situazione sull’estremo Est Europa e sulla Russia, dove invece notiamo tonalità blu e violacee a significare che il campo barico ha risentito d’anomalie opposte con prevalenti circolazioni depressionarie a carattere freddo: non a caso, qui l’inverno è rimasto molto vivo perché le masse d’aria artiche hanno trovato via libera scorrendo proprio sul bordo orientale del vasto anticiclone continentale.
ANOMALIA BARICA DI LUNGO CORSO Perché tutto questo? Va detto che le alte pressioni di blocco sull’Ovest Europa sono divenute molto ricorrenti nel ciclo climatico che si protrae da oltre un anno e sono responsabili del contesto siccitoso che affligge il Nord Italia e diverse aree del Continente. Una fra le cause principali, come più volte detto, è legata al fenomeno della Niña, fra i cui effetti a così vasta scala si presume vi sia una certa inibizione degli scambi meridiani e conseguentemente le maggiori distensioni di forti aree anticicloniche sull’Europa. Se vogliamo dirla tutta, anche la fase gelida vissuta a febbraio non va poi in aperto contrasto con queste anomalie bariche appena descritte: il blocco anticiclonico d’origine atlantica si era solo sbilanciato più a nord ed unito all’Alta Pressione Russa, così da assumere un’inclinazione ideale che ha consentito alle masse d’aria gelide d’incanalarsi verso il Mediterraneo.