L’alta pressione delle Azzorre è in fase d’espansione su gran parte dei settori centro-occidentali del Continente Europeo, apportando maggiore stabilità e sbarrando la strada alla discesa del flusso perturbato atlantico, costretto così a scorrere ad alte latitudini: le perturbazioni, associate a venti talvolta intensi, lambiscono le Isole Britanniche e giungono ad investire la Penisola Scandinava.
Il Mediterraneo Centro-Occidentale, alle prese con un lungo dominio di Bassa Pressione, sta iniziando a risentire della maggiore spinta dell’Anticiclone, che preme per affermarsi anche alle nostre latitudini. Il peso dell’Anticiclone ha già contribuito ad un primo miglioramento sul Nord Italia e su parte delle regioni centrali, mentre il Sud resta alle prese con gli effetti della vecchia area ciclonica, il cui perno si è spostato in prossimità delle coste settentrionali algerine.
Questa depressione, pur restringendo il proprio spazio d’azione, ha ancora tanto da dire, in quanto si alimenterà ancora dell’energia dettata dal vapor acqueo del Mediterraneo e di un innegabile contributo di correnti molto umide in risalita dal Nord Africa. Il minimo di Bassa Pressione è atteso quindi in approfondimento e si potranno così avere condizioni di forte maltempo fra mercoledì e giovedì tra il Canale di Sicilia e la Sardegna meridionale, zone che si troveranno nel bordo orientale della goccia fredda, quello maggiormente a rischio di precipitazioni violente.
La fase centrale della settimana sarà dunque caratterizzata da una radicale spaccatura fra le condizioni meteo soleggiate del Centro-Nord e quelle ben più instabili temporalesche a ridosso delle Isole Maggiori. La depressione mediterranea tenderà a spegnersi dalla giornata di venerdì, dando dunque modo al bordo meridionale anticiclonico di provare ad estendersi fin sui bacini più meridionali del nostro Paese.
Dissolte le resistenze instabili sul Mediterraneo, dalla giornata di venerdì ecco che l’anticiclone delle Azzorre, invece di provare a rinsaldarsi con maggior decisione sulle nostre regioni, tenderà ad arretrare i propri massimi barici verso ovest. Rammentiamo che il cuore dell’anticiclone resterà proteso a nord delle Alpi ed ecco che questo parziale arretramento verso ovest dei massimi di pressione tenderanno a lasciare un po’ scoperta la nostra Penisola, esponendola ad infiltrazioni d’aria più fresca da oriente.
L’indebolimento dei geopotenziali (valori di pressione atmosferica in quota) contribuirà ad una lieve instabilità atmosferica, pur in presenza di un contesto mediamente anticiclonico. Si realizzerà una di quelle tipiche configurazioni bariche che porterebbero tanta instabilità termo-convettiva nel cuore della stagione estiva, ma anche in questo scorcio finale di Settembre non mancheranno delle conseguenze in un certo modo degne di nota. Se si dovessero confermare le attuali proiezioni modellistiche, si dovrà tener conto di qualche episodico fenomeno a macchia di leopardo, al momento ancora difficilmente inquadrabile, nell’arco del prossimo week-end.
La stabilità anticiclonica non appare dunque destinata a durare a lungo: queste infiltrazioni fresche appena descritte potrebbero portare anche un lieve calo termico, dopo la fase tiepida in vista nei prossimi giorni. Novità più importanti potrebbero profilarsi sul lungo-lunghissimo termine con un’irruzione fredda che tenterà di scavare un proprio spazio per i primi giorni d’Ottobre. Vista l’estrema lontananza dall’evento, non resta che rinviare la prognosi ai prossimi editoriali. Di sicuro, questo mese di Settembre pare intenzionato a concludersi con la totale latitanza del flusso atlantico da gran parte del contesto euro-mediterraneo.