Se è vero che la guerra invernale è cominicata, è altrettanto vero che stiamo per affrontare una fase atmosferica che poco o nulla ha a che vedere con l’autunno. La colpa, o causa che dir si voglia, è sempre dello stesso Anticiclone: l’africano. Inutile, forse, dirvi che le temperature saliranno ancora e che le anomalie che andranno a strutturarsi saranno poderose. Possiamo anche anticiparvi che il rialzo termico si percepirà maggiormente in quota. In montagna, giusto per capirci.
In quota le inversioni termiche, a meno che non si tratti delle valli d’alta quota, non riusciranno ad agire a dovere. Ed è per questo che nelle aree pianeggianti e vallive farà più freddo. Perlomeno di notte. Freddo, già, ma il quesito dell’editoriale è un altro: è giusto parlare di “caldo”? Secondo noi si.
Il caldo è una sensazione soggettiva: certamente legato alle alte temperature, ma c’è chi anche coi 35°C estivi sta bene. Così come d’inverno, col freddo, c’è chi alle basse temperature non si lamenta. Data la soggettività dell’argomento, a nostro avviso si potrà tranquillamente parlare di “caldo anomalo”. In montagna si potrebbero addirittura raggiungere valori che nulla avranno da invidiare alla stagione estiva. Fortunatamente non siamo nel cuore dell’inverno, perché una situazione del genere sarebbe stata devastante per la stagione sciistica.
Ma si potrà parlare di caldo anche in altre zone. Secondo voi 25°C a novembre sono normali? Provate a rispondere alla domanda – anche in base alle vostre percezioni termiche – e diteci se l’utilizzo del termine “caldo” è appropriato o meno.