Run dopo run è ormai praticamente confermata la fase anticiclonica anomala che si verificherà a cavallo del nuovo anno. Le cause sono da ricercarsi in molti fattori, tra i quali senz’altro quello preminente è costituito da un vortice polare eccessivamente rapido e profondo, una situazione quindi di NAO positiva, che costringe l’alta pressione a scorrere sotto di esso, impedendo le spinte meridiane e dunque gli scambi di calore.
Tale configurazione, ormai sottoscritta da diversi aggiornamenti è, ripeto, praticamente confermata, con probabilità di realizzazione medio alte. L’evoluzione successiva rimane decisamente incerta a causa della distanza temporale e a causa delle divergenze dei vari modelli previsionali, anche se sembrerebbe che l’indice NAO (North Atlantic Oscillation) si ridimensionerà con un trend votato alla neutralità o alla negatività.
Tutto questo, se associato allo stratwarming, graduale, dei prossimi giorni, potrebbe essere inteso come un qualcosa di positivo che, con la dovuta cautela, potrebbe farci ben sperare per una futura fase fredda, o quantomeno perturbata. Per ora rimane assicurato il periodo fino al 2-3 del nuovo anno, con un anticiclone caratterizzato da valori di circa 1035-1040 hPa e temperature che, alla quota di 850hPa si attesteranno prossime ai 10 gradi sulla Sardegna.
Vi saranno imponenti inversioni termiche, già in atto, e dense nebbie che, talvolta, faticheranno a dissolversi anche nelle ore centrali del giorno.
L’inverno non riesce dunque a partire con il piede giusto. Dall’inizio dell’autunno fino ad oggi sono stati veramente pochi i disturbi all’alta pressione. Stavolta però non sarà la tanto biasimata falla iberico-marocchina a caratterizzare un’anomala fase anticiclonica bensì, per responsabilità dirette o indirette il caro vortice polare. Tutto questo stride notevolmente se ci si sposta negli States, bersagliati dall’inizio dell’autunno da continue discese fredde e altre ne sono previste nel breve e medio termine, oppure in Giappone. Tuttavia, non di rado Dicembre si comporta in tal modo e bisogna considerare che la fase più vivace dell’inverno, almeno nel Mediterraneo, è quella che va dalla metà di Gennaio alla metà di Marzo, pertanto non gettiamo la spugna, ma continuiamo a sperare in un inverno che, per ora, non si vede.
Elio Azzena