Non sembrano esserci all’orizzonte ancora scossoni capaci d’imprimere una svolta in chiave invernale verso l’ormai prossimo avvento, almeno dal punto di vista del calendario meteorologico, della stagione fredda. Fino ad ora il freddo degli ultimi giorni è stato autoprodotto dall’ostinato anticiclone che ha generato forti inversioni termiche, con dense nebbie nelle pianure e nelle valli. Ora l’anticiclone sta perdendo colpi, a causa della crescente influenza di un’area perturbata afromediterranea.
In generale, saranno le regioni del Centro-Sud Italia a risentire del peggioramento nell’ambito di un’evoluzione perturbata lenta ed insidioso, mentre al Nord accadrà ben poco e sulle Alpi si farà sempre più pesante l’anomala assenza di neve alle quote medie. L’isolamento del vortice sul Basso Mediterraneo offrirà tuttavia lo spazio per una notevole rimonta anticiclonica, attorno a metà settimana, dall’Atlantico Portoghese verso la Francia: la distesa del promontorio anticiclonico verso est aggancerà anche i resti di quel che restava del vasto anticiclone continentale ormai in fase di stanca.
Lo scudo anticiclonico verrà così rinnovato e ringiovanito, a garanzia di una guarigione meteo nella parte conclusiva della settimana anche sul Mediterraneo. Questa rinnovata spinta dell’alta pressione, con solido contributo sub-tropicale oceanico, verrebbe in essere per la folle corsa delle correnti atlantiche ad alte latitudini, innescate da un Vortice Polare ancora molto compatto. Solo nel momento in cui il Vortice Polare subirà un rallentamento si potranno vedere maggiori ondulazioni e spazio per vicende meteo assai più dinamiche. Probabilmente bisognerà attendere gli inizi di dicembre, come vi avevamo anticipato da lungo tempo, per delle varianti meteo importanti rispetto allo schema che si è consolidato nelle ultime settimane.