Pare in fase di ricostituzione l’inversione termica sul Plateau Antartico, dopo tre mesi in cui le temperature si sono mantenute decisamente sopra media. Lo testimoniano i valori delle basi, che stanno lentamente tornando verso la normalità del periodo. Ad Amundsen-Scott il 26 luglio la minima ha toccato i -66,0 °C e analogo dato ha registrato la stazione automatica Nico, ubicata nella stessa regione (quella che sta oltre gli 89° S). A parte gli estremi, i rilievi sinottici si mantengono intorno ai -60 °C.
A Vostok, dove la media 1-26 luglio (-58,9 °C) denuncia una forte anomalia termica positiva (+8,0 °C sulla norma 1958-2008: l’articolo www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20579 conteneva un errore in tal senso), la minima del 27 luglio è stata di -66,2 °C e dal 25 luglio (12Z) i dai sinottici restano inferiori ai -60 °C. Da notare poi l’andamento delle prime ore del 27 luglio alla base italo francese Concordia: tra le 01Z e 02Z la massima è stata di -45,8 °C; tra le 02Z e le 03Z, con la caduta del vento, la minima ha toccato i -63,4 °C (e alle 15Z -69,4 °C).
Per quanto riguarda la base russa Vostok, si riaffaccia la possibilità che l’inverno 2009, come quello di tre anni fa, possa trascorrere senza valori inferiori ai -80 °C (finora -79,0 °C il 9 giugno). La circostanza è stata osservata solo in quattro occasioni, che qui si riassumono, indicando il valore estremo della stagione:
2006 -79,3 °C (15 settembre)
1980 -78,5 °C (15 agosto)
1971 -79,8 °C (15 settembre)
1963 -78,4 °C (7 giugno)
Anche ad Amundsen-Scott si materializza il rischio di non vedere, per il secondo anno consecutivo, i -100 °F (-73,4 °C): l’ultima volta in cui è stata archiviata questa temperatura risale al 2 settembre 2007 (-73,4 °C), mentre il limite stagionale 2009 resta ancorato ai -71,6 °C del 17 luglio.
La domanda riguarda ora la tenuta dell’inversione termica. In situazioni favorevoli, agosto è statisticamente il mese in cui si spuntano valori tra i più bassi dell’inverno: ma il 2009 è forse destinato a fare eccezione?