Dopo dieci giorni di temperature costantemente inferiori ai -70°C, il 23 maggio alla base russa Vostok (3.488 m) è stata infranta la soglia dei -80°C per la prima volta nella stagione invernale antartica 2015.
Il valore è stato toccato alle 06:00 UTC con -80,1 °C. Si tratta d’un dato sinottico, per cui la minima giornaliera probabilmente risulterà inferiore.
Non c’è nulla di eccezionale in questa temperatura, ma è la sequenza che l’ha preceduta a impressionare: è infatti la seconda maggiore dell’ultimo decennio nella persistenza dei bassi valori, mentre nella media complessiva supera anche il più importante precedente, risalente al 2012. Ecco il confronto:
media 8-20 settembre 2012 = -75,7°C
media 14-23 maggio 2015 = -76,8°C
L’attuale sequenza è comunque ancora in corso, il che non esclude che possa eguagliare quella di tre anni fa (13 giorni). Non è frequente che condizioni di inversione termica così marcata riescano a stabilizzarsi per più d’una settimana. Quando ciò avviene, di solito il picco del freddo viene raggiunto verso la fine del periodo, poco prima che le condizioni meteorologiche mutino, distruggendo l’inversione.
Nel precedente del 2012 si andò sotto la soglia il 12 settembre (-80,4°C), la minima si registrò il giorno 15 (-84,2°C) con una replica secondaria il giorno 17 (-81,8°C).
Non è invece possibile sbilanciarsi sulla media mensile: troppi gli otto giorni che ci separano dalla sua conclusione. In via provvisoria però, al momento risulta la più bassa in assoluto dal luglio 1997 (-72,9°C) e record storico per maggio.