Il Continente Antartico continua a far notizia per quelli che sono gli effetti legati al riscaldamento globale e al cambiamento climatico. In qualche modo vi è indirettamente collegato anche un fatto bizzarro, in quanto si è tinta di rosso la neve all’esterno della base ucraina Vernadsky sull’isola di Galindez.
Il paesaggio candido è stato quindi stravolto e la colpa sarebbe della fioritura di un’alga microscopica, che a sua volta sarebbe esplosa per via delle temperature troppo elevate. Nelle ultime settimane abbiamo citato il caldo anomalo che ha colpito alcune parti dell’Antartide.
A documentare il fenomeno sono state le immagini pubblicate dagli stessi ricercatori, che hanno indagato con i loro microscopi scoprendo proprio la presenza nella neve della Chlamydomonas nivalis, un’alga verde unicellulare comune in diverse regioni polari e alpine.
Quest’alga resta dormiente per tutto l’inverno, per poi esplodere non appena i raggi solari iniziano a favorire lo scioglimento del ghiaccio. Il colore rosso sangue che si manifesta sulla neve deriva dal fatto che quest’alga, per sopravvivere all’ambiente esterno sviluppa anche uno strato di pigmenti rossi.
Questi pigmenti sono denominati carotenoidi e conferiscono questa particolare colorazione dall’arancione al rosso. Tra l’altro questo strato serve per l’alga come protezione dai raggi ultravioletti, ma determina un maggiore assorbimento di calore da parte della neve, in quanto meno riflettente senza il colore bianco.
Ciò chiaramente è dannoso in riferimento del cambiamento climatico, nel senso che è un meccanismo che peggiora lo scioglimento dei ghiacci. Fortunatamente il fenomeno, per quanto sia allarmante, risulta al momento abbastanza circoscritto.