DICEMBRE ANOMALO, EMERGENZA SICCITA’ – E’ un anticiclone davvero eccezionale quello che sta dominando da inizio dicembre e che persisterà fino almeno alle festività natalizie. Anche novembre era stato anticiclonico, ad eccezionale della terza decade mensile. Il contesto meteo che ne deriva è di un’Italia alle prese con un clima anomalo certamente poco invernale, caratterizzato soprattutto dalla penuria di precipitazioni. In alcune zone d’Italia, con particolare riferimento al Nord, non si registrano piogge degne di nota da ormai un mese e mezzo. Niente piogge e soprattutto niente neve sulle Alpi, ove la situazione è ulteriormente aggravata dal persistere del caldo anomalo Sempre per quanto concerne il Settentrione, il lungo periodo anticiclonico comporta anche il problema dell’inquinamento in pianura, con i livelli di PM10 costantemente oltre i livelli di guardia specie nelle grandi città.
NESSUNA NOVITA’ FINO AL PERIODO DI NATALE – L’egemonia dell’alta pressione sarà pressoché totale ancora per il resto di questa settimana e per le giornate natalizie: al più si avranno solo passaggi nuvolosi poco significativi, con qualche modesto impulso instabile che lambirà la nostra Penisola sfiorando le Alpi e poi le regioni del Sud sotto l’azione di correnti settentrionali. Gran parte d’Italia risulterà protetta, anche se l’anticiclone non porterà certamente sole ovunque. Ci saranno sempre nubi, specie in Liguria e lungo i settori tirrenici, senza escludere locali piovaschi. E poi le immancabili nebbie in pianura al Nord. Sarà questo il trend anche per le giornate festive del 25 e 26 dicembre: data la prosecuzione quasi certa del periodo anticiclonico, una previsione meteo risulta in questo modo più agevole. A parte i soliti addensamenti, di certo non sono attese precipitazioni significative.
METEO CAPODANNO, POSSIBILI CAMBIAMENTI – Ci proviamo a spingere oltre i 10 giorni alla ricerca di qualche novità, che anche le ultime tendenze meteo sembrano in parte avvalorare. L’alta pressione, infatti, dopo aver insistito a lungo alle medie latitudini con roccaforte tra l’Iberia ed il Mediterraneo Centro-Occidentale, potrebbe risalire più a nord, sfruttando un indebolimento del Vortice Polare. In sostanza i massimi barici potrebbero andare a collocarsi sul Centro-Nord Europa, in prossimità dell’area baltico-scandinava. Tutto ciò cosa comporterebbe? Aria fredda, in discesa sulla Russia, potrebbe poi parzialmente deviare la sua rotta verso i Balcani e l’Italia. Si avrebbe quindi un raffreddamento, ma ad onor del vero non è al momento ipotizzata alcuna ondata di gelo forte. Si tratta peraltro di proiezioni suscettibili di ampie ritrattazioni, data l’ampia distanza temporale.
CONCLUSIONI – E’ troppo presto per parlare di ipotesi di svolta invernale entro i primi giorni di gennaio 2016, anche perché a questo punto sarebbe già una novità importante non tanto l’arrivo del freddo, quanto il ritorno delle perturbazioni che possano portare le tanto attese piogge e la neve in montagna sulle Alpi. E tutto questo, per ora, ancora non si vede.