Proprio in questi giorni il nostro continente è alle prese con forti venti, tempeste, e forti scambi termici. Responsabili di queste situazioni sono fondamentalmente due figure bariche di forte rilevanza: l’Anticiclone Azzorriano e il vortice Polare.
Tentiamo di capire i motivi di tutto ciò analizzando le anomalie termiche degli oceani boreali. Partiamo dicendo che non è nuovo per la scienza meteorologica abbinare le anomalie termiche in mare con ben determinate situazioni di particolare anomalia meteorologica. Basti pensare a tutte le conseguenze meteorologiche apportate dalle anomalie termiche derivanti dalla corrente EL NINO.
Oggi in questo articolo analizzeremo le anomalie termiche in mare per azzardare una correlazione fra esse e le figure bariche presenti in Europa in questo periodo. Voglio prima di addentrarmi nello specifico ricordare che le variabili in gioco nella formazione, e nel movimento delle figure bariche sono molte, per cui questo articolo ne analizzerà solo una ma secondo il mio parere non ancora del tutto approfondita.
Analizziamo le anomalie termiche in Europa e in Atlantico: possiamo notare che tutto l’Atlantico è sopra le medie del periodo, con punte ragguardevoli (di 4-5°C sopra la media) al largo delle coste statunitensi fino alla Groenlandia, al largo delle coste Islandesi e in tutto il comparto marino artico Finnico – Scandinavo. Cosa significa questo? Di primo acchito possiamo dire che la tanto vituperata corrente del Golfo pare godere di ottima salute, prova ne è il fatto, che è evidente la risalita calda dal Messico fino alle zone Artiche, con la discesa, visibile a sinistra proprio a ridosso delle coste Statunitensi, della corrente fredda del Labrador, che all’altezza della Florida sprofonda nel golfo del Messico provocando la risalita calda mitigatrice dell’Oceano; inoltre è evidente il surriscaldamento potente dei mari a nord della Scandinavia, oltre al mar Mediterraneo ancora molto caldo, complice probabilmente l’interscambio termico con l’Atlantico ancora più caldo del normale.
Risultato di tutto ciò: tempo dominato dall’Oceano Atlantico, complice la Corrente del Golfo rediviva, e protagonista il Vortice Polare, complice il surriscaldamento del Comparto Scandinavo.
Dunque grande energia in gioco, figure bariche potenti e tempo molto dinamico, con, al momento nel comparto europeo prevalenza delle basse pressioni rispetto alle alte, segno della volontà della natura di riequilibrare le anomalie termiche presenti. Va ricordato infine, a parziale riprova del discorso sopraindicato, che anche durante la fine dell’anno ’99 il comparto marino artico finnico era più caldo del normale e proprio in quel periodo l’Europa settentrionale fu interessata da impetuosi venti di burrasca che sconvolsero Parigi, con un Vortice Polare in gran spolvero. Per il futuro una cosa è certa, andiamo verso un proseguio della stagione molto dinamico con precipitazioni, che soprattutto nel comparto mediterraneo non si faranno attendere; attenzione alle sorprese di qualunque genere, mai da sottovalutare in queste situazioni.