Come già accaduto nel 2010, anche quest’anno il primo -80 °C della stagione antartica sta sotto il segno d’un duplice tricolore: quello della bandiera italiana e della bandiera francese, le due nazioni che gestiscono la base Concordia, sul plateau di Dome C. Il 15 giugno, alle 0900 UTC, il termometro ha segnato una minima di -80,1 °C; quasi in contemporanea, tra le 0830 e le 0900 UTC, anche la stazione automatica americana Dome CII, ubicata a una distanza di poche decine di chilometri, registrava -78,3 °C.
Il valore di Concordia stabilisce il record del mese, superando il precedente -79,2 °C datato 1 giugno 2008 e portando così le punte del semestre invernale (aprile – settembre) sotto i -80 °C in cinque casi su sei, come mostra il catalogo dei limiti fissati dal 2005, anno in cui la base divenne operativa:
24 aprile 2010: -79,2 °C
20 maggio 2010: -80,8 °C
15 giugno 2011: -80,1 °C
4 luglio 2010: -84,6 °C
13 agosto 2010: -84,7 °C
3 settembre 2007: -81,9 °C
Solo alla base russa Vostok si sono finora fissati limiti inferiori ai -80 °C in tutti e sei mesi, ma la struttura vanta un archivio che, pur con qualche interruzione, rimonta al 1958. Proprio in quest’ultima base l’inverno in corso aveva cominciato a mostrare temperature degne del periodo quando, il 19 maggio, si era scesi a -78,7 °C; a Concordia però, il 29 maggio la minima aveva toccato i -78,9 °C. Giugno invece, non aveva finora messo in mostra dati eclatanti: il giorno 11 a Vostok si erano rilevati -77,3 °C. Dal punto di vista climatico, va detto che questo non è il mese più favorevole alle basse temperature sul Plateau Antartico orientale, poiché la cosiddetta SAO (semi annual oscillation) comporta proprio in tale periodo un’accentuazione degli scambi termici con le medie latitudini, che hanno significati impatti sulla regione; tant’è che le medie mensili pluriennali di Vostok mostrano una lieve risalita, passando dai -65,8 °C di maggio ai -65,3 °C di giugno.