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Ancora in eruzione il vulcano Chaiten: “nevica” cenere su Esquel

di Giovanni Staiano
06 Mag 2008 - 10:18
in Senza categoria
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Esquel coperta di cenere vulcanica alle 8.48 di lunedì 5 maggio. Fonte immagine www.rionegro.com.ar.
Continua l’eruzione del Chaiten, in Patagonia. La minaccia di una nuova pioggia di cenere su Esquel si è concretizzata domenica notte, quando il cambio di direzione del vento ha complicato le cose per le cittadina argentina alle pendici delle Ande. Lunedì mattina molti negozi e attività sono rimaste chiuse e la maggior parte delle strade erano chiuse o comunque percorribili con estrema difficoltà per la scarsa visibilità. La cittadina si presentava coperta da 4 cm di cenere, con gli abitanti che per la maggior parte non sono usciti di casa, mentre quelli che lo hanno fatto hanno cercato di proteggersi con le mascherine antipolvere. Sospese le scuole e le attività aeroportuali. Circolazione interdetta sulla strada per Trevelin e su quelle per Comodoro Rivadavia e Bariloche, aperta quella per Trelew, ma con circolazione difficile e pericolosa, visto che al passaggio dei veicoli la polvere vulcanica si solleva (fonti locali dicono che “la città pare ricoperta di talco”) rendendo la visibilità molto ridotta. Ad Esquel e dintorni l’acqua potabile viene distribuita con autobotti. Le autorità si stanno preparando a convivere con la cenere e la polvere vulcanica per un periodo che potrebbe essere lungo.

Una intensa perturbazione ha colpito nel weekend il Brasile meridionale, costringendo oltre 50000 persone a lasciare temporaneamente le loro abitazioni. Le coste degli stati di Santa Catarina e Parana sono state investite da venti fino a quasi 100 km/h, mentre in quattro città dello stato di Santa Catarina è stato dichiarato lo stato di emergenza per le piogge intense che hanno alluvionato centinaia di abitazioni.

International Falls è una città statunitense del Minnesota settentrionale, nota per il suo clima freddo. La media delle minime di maggio è 4,2°C, ma domenica il termometro è sceso fino a -6,1°C. Poco più a nord, -6,9°C la minima della canadese Dryden, in Ontario, e -6,3°C quella di Thunder Bay, 8,5°C inferiore alla media delle minime di maggio.

Ancora gran caldo in gran parte del Pakistan e dell’India lunedì. In Pakistan, Nawabshah è stata la città più calda, con 45,5°C di massima, seguita da Pad Idan (45,0°C) e Jacobabad (44,5°C). In India, massima di 45,2°C a Hissar, seguita da Nellore (44,6°C) e Amritsar (44,2°C).

Lunedì di gran caldo anche negli Emirati Arabi Uniti. Queste alcune temperature massime: Abu Dhabi 43,5°C, Ras Al Khaimah 43,2°C, Al Ain 42,8°C, Dubai 41,8°C. 37,5° e 36,8°C le medie delle massime di maggio di Abu Dhabi e Dubai.

La Spagna è stato il paese più caldo d’Europa lunedì 5 maggio, con temperature massime diffusamente oltre i 28°C, localmente oltre i 30°C. Tortosa la città più calda, con 31,5°C di massima, seguita da Siviglia con 31,2°C e Cordoba con 30,8°C. Segnaliamo anche Moron 30,0°C, Jerez 29,4°C, Toledo 29,0°C, Madrid-Barajas 28,9°C.

Oltre 15.000 persone sarebbero state uccise in Myanmar, la maggior parte nella regione del delta dell’Irrawaddy, dal violento ciclone Nargis che ha colpito cinque province dell’ex Birmania tra venerdì e sabato. L’emittente radiofonica statale della Birmania, che trasmette dalla nuova capitale Naypyitaw, ha riferito di quasi 4.000 morti e 3.000 dispersi, ma come detto si teme che le vittime siano molte di più. Il precedente bilancio diffuso dalla giunta. La giunta militare birmana ha accettato l’offerta di aiuti internazionali. Lo hanno reso noto le Nazioni Unite, spiegando che i primi aiuti partiranno subito. Un portavoce del Programma alimentare mondiale (Pam) ha spiegato che alcuni funzionari dell’agenzia Onu si sono incontrati con esponenti della giunta militare a Yangon e hanno ottenuto un cauto via libera.

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