Per la seconda volta in quest’inverno, alla base americana Amundsen-Scott (2.836 m), ubicata al Polo Sud geografico, è stato battuto il record mensile di temperatura massima. Ecco la sequenza storica, che per la prima volta ha portato i valori oltre i -30 °C:
01/06/1993: -30,9 °C
02/06/2013: -30,1 °C
19/06/2013: -28,8 °C (12 UTC)
La circostanza è, a suo modo, eccezionale, poiché l’archivio di Amundsen-Scott vanta 57 anni ininterrotti di osservazioni meteorologiche, cosa che rende singolare il ripetersi d’un evento del genere a distanza di 17 giorni. La salita delle temperature, tra il 18 e il 19 giugno, è stata favorita da forti venti da nord, con raffiche superiori ai 48 km/h: un quadro sinottico non frequente sul Plateau Antartico, che ha distrutto l’inversione termica, comportando quindi l’avvezione di correnti di origine marittima, più temperate rispetto all’aria che ristagna sulla calotta antartica. Per curiosità, il valore odierno è superiore al record di maggio (-30,8 °C del 3 maggio 1981) e vicinissimo a quello di aprile (-28,1 °C del 13 aprile 1968).