Piogge e prime nebbie si alternano in questi ultimi giorni, ed un tempo ancora mite domina nel Mediterraneo.
Alcune correzioni rispetto alla precedente analisi vanno apportate; una molto importante e delicata. Si possono individuare due macroperiodi, ai quali lasciamo poi le previsioni del tempo una dettagliata descrizione. Qui individuiamo invece solo le linee di tendenza evidenziate dall’Ensemble del Meteogiornale. Vediamo dunque cosa ci aspetta.
13-18 novembre
Dopo un ultimo periodo più stabile, ecco una brusca variazione nelle configurazioni atmosferiche. Il debole ponte anticiclonico che unisce i due grandi centri di alta pressione, quello atlantico e quello continentale, viene bruscamente spezzato. Il Vortice Polare-Scandinavo il 12 novembre si getta deciso verso l’Africa Settentrionale, passando per la Penisola Iberica dove isola un minimo depressionario. Questo minimo resta intrappolato sul Tirreno a causa del blocco anticiclonico ad Est e ad Ovest. Sull’Italia risalgono decise umide e perturbate correnti sciroccali. Fin verso il 16, ma possibilmente anche fino al 18, le condizioni su parte dell’Italia appaiono molto perturbate, soprattutto sulle regioni più occidentali e tirreniche. La configurazione sembra rendere verosimili fenomeni violenti e alluvioni. Consiglio di seguire le previsioni per capire esattamente dove e quando tali fenomeni potrebbero verificarsi.
Temperature stazionarie, miti.
20-24 novembre
Ci avviamo verso la fine dell’autunno. Ancora una volta dobbiamo dire che, a dispetto delle temperature mediamente miti di questi giorni, il futuro inverno sembra impostarsi su una configurazione da manuale, classica, eppure non scontata in questo ultimo bizzarro decennio.
Sembra infatti rinforzare l’anticiclone russo-siberiano, e collegarsi con un Asse di Woejkoff all’alta atlantica. I freddi e umidi venti orientali che ne conseguono dovrebbero isolare una persistente depressione sull’Italia centrale, mentre un brusco calo termico appare al Nord Italia, con zero termico intorno ai 1000m o al di sotto… A rendere credibile questa tendenza manca al momento una corrispondente caduta di pressione sull’Atlantico, dove l’anticiclone delle Azzorre potrebbe ancora rivelare delle sorprese.
È d’obbligo ribadire che, tuttavia, anche se confermata, questa linea evolutiva è ancora un po’ precoce per poter esser individuata come la linea dominante dell’inverno, che in genere si determina e stabilizza solo tra la fine di novembre e l’inizio di Dicembre.
Riepilogo
Questa volta grosse novità in vista. Sia come linea evolutiva a medio termine, dove appaiono le premesse di un finale burrascoso dell’autunno, sia come tendenza a lungo termine, dove puntuale pare risvegliarsi un inverno dal sapore classico, da manuale. Su quest’ultimo punto una precisazione: non stiamo parlando di freddo record e grandi nevicate. La disposizione dell’anticiclone russo non sempre è foriero di gran freddo sull’Italia. Quindi è del tutto ingiustificato fare affermazioni in tal senso. È invece rassicurante ritrovare delle configurazioni più normali, ma non sempre riverificatesi negli ultimi anni. Per ora non è possibile dire altro.
Da notare infine, osservazione non meno rilevante, l’assidua disposizione depressionaria che viene a crearsi sul Mediterraneo nelle prossime settimane.