Conferme questa volta da parte dell’Ensemble NCEP elaborato dal Meteogiornale. Infatti stiamo per entrare in una fase del tempo marcatamente zonale, tipica di febbraio.
Ma il futuro vede, ancora una volta, il ritorno degli anticicloni sull’Europa. Nelle modalità e conseguenze che in seguito descriviamo.
Periodo 16-20 febbraio 2006
Un poderoso vortice depressionario alimentato da aria polare marittima cala a partire dal 16 dall’Islanda verso La Manica. Lì resta stazionario tra il 19 ed il 20. Sull’Italia si impongono vivaci venti di maestrale, in un primo tempo, e libeccio poi. Temperature ovunque in forte ripresa, su valori miti e sopra le medie del periodo. In Italia possibili precipitazioni, meno probabili al Nord. Föhn a tratti nelle vallate olimpiche, con possibili piogge e neve a quote medio-alte. Nevicate a quote basse invece sui versanti esteri delle Alpi.
Un richiamo di venti africani rende più sensibile il rialzo termico al Sud Italia.
Dopo numerosi giorni si ripristina un profilo termico che vede in libera atmosfera a quote medie temperature più basse al Nord Italia e più alte al Sud Italia, il contrario di quanto è avvenuto in numerosi periodi precedenti.
Periodo 21-28 febbraio 2006
Il centro depressionario tra il 20 ed il 21 si sposta sul Mediterraneo (iniziale vortice ciclonico sul Golfo Ligure, con possibili precipitazioni stavolta anche sul NW e neve a quote rapidamente decrescenti, piuttosto basse – da seguire la possibile, per ora improbabile, comparsa della neve a Torino). Entro il 23 il vortice depressionario è già sulla Sicilia. Ancora una volta le precipitazioni sono più probabili sulle regioni centro-meridionali italiane. Temperature in diminuzione per l’afflusso di aria polare marittima, ancora relativamente mite.
Intanto a Nord delle Alpi rinforza da Est l’Anticiclone Russo-Siberiano, che si unisce in Asse di Woejkoff con l’Anticiclone delle Azzorre. Termina così l’episodio zonale. Dal 23 le temperature diminuiscono ulteriormente a Nord delle Alpi e sull’Europa Orientale; su quest’ultima, come avevamo già confermato in precedente analisi, torna il freddo intenso continentale.
Soprattutto a fine periodo, con l’ingresso della primavera meteorologica, è possibile una nuova recrudescenza del freddo sulle regioni orientali e meridionali italiane. L’anticiclone russo rinforza infatti fin verso la Scandinavia, imponendo freddi venti orientali. Secondo la consuetudine ripetitiva di questo inverno pare più probabile (e già lo auspica la carta delle precipitazioni) un maggiore coinvolgimento del Sud Italia (Adriatico Meridionale, Golfo di Taranto, Ionio), ma non possiamo davvero escludere un interessamento più generale anche della Pianura Padana, al Nord Italia, con stau da est.
Temperature ovunque leggermente sotto le medie verso fine periodo.
Riepilogo
Il ritorno della circolazione zonale porta in Italia un tempo vivace, mite e instabile, aperto a rapidi cambiamenti con rovesci.
Ma l’ingresso della primavera meteorologica si ha in realtà con un vero finale di inverno. Tale è infatti la configurazione atmosferica di fine febbraio, sia dal punto di vista delle isobare (ritorna l’Anticiclone Russo-Siberiano) che da quello delle temperature.