Si sta approssimando una delle più consistenti ondate di freddo che ci siano state nel mese di ottobre durante gli ultimi anni.
Negli ultimi dice anni, infatti, il mese di Ottobre è stato di frequente un mese mite, alternando magari periodi di grandi piogge a periodi anticiclonici temperati.
Rare sono state le irruzioni di aria fredda.
In pratica, dopo la grande irruzione di fine ottobre 1997, non ce ne sono più state, né si è più visto giungere l’isoterma di -5°C ad 850 hPa sulla nostra Penisola, anche se l’ottobre del 2003, susseguente all’estate più calda almeno degli ultimi due secoli, fu mediamente piuttosto freddo.
Per questo il ritorno del freddo in grande stile in questo mese può sorprendere, soprattutto dopo molti mesi consecutivi (dall’Autunno 2006 alla Primavera 2007) caratterizzati da clima molto caldo e siccitoso.
Già adesso le temperature si sono abbassate notevolmente, facendo sì che, nelle Regioni centrali italiane, sulle vallate interne, si raggiungessero valori termici negativi (quasi -1°C all’Aquila), fatto che, a metà del mese di Ottobre, non si verificava da almeno una decina d’anni.
Ma le proiezioni dei modelli matematici prevedono l’arrivo di un’ondata di freddo ben più consistente.
Il modello GENS delle NCEP, è un modello matematico che tiene in conto dei possibili errori di inizializzazione dei dati.
Ovvero, quando si immettono i dati meteorologici attuali, necessari per far funzionare il modello, si possono commettere degli errori, derivanti dalla scarsa affidabilità degli strumenti (nei radiosondaggi l’incertezza sulla temperatura rilevata è di + o – 1°C).
Introducendo delle “perturbazioni” volontarie ai dati immessi inizialmente, si cerca di simulare la presenza di tali errori, osservando così le possibili evoluzioni modellistiche.
Esaminando tale modello, centrato alle ore 00 di Domenica prossima, notiamo la presenza, in ben 14 membri su 20, dell’isoterma di -5°C in arrivo sull’Italia, allegata all’arrivo di una depressione in quota che scende dal Nord Europa.
La posizione di tale depressione varia alquanto: alcuni membri delle GENS la vedono ad ovest della nostra Penisola, altri al centro dell’Italia, altri ancora sull’Italia meridionale.
Ma l’irruzione fredda sembra confermata in ogni caso.
Mediando le varie mappe ottenute con le “perturbazioni” ai dati iniziali, notiamo che, nella giornata di domenica prossima, le temperature potrebbero essere di almeno 8°C inferiori alla norma su tutto il Centro Nord, ad 850 hPa (circa 1500 metri di quota), mentre Sabato sul Nord Italia i valori termici si porterebbero fino ad oltre 10°C in meno del normale sul Settentrione.
L’unico neo di questa situazione è la mancanza di pioggia sul Nord Italia e parte del Centro, carenza idrica piuttosto sensibile durante questo mese, mentre le piogge sono state decisamente abbondanti sul settore adriatico e sul Sud Italia.
Queste ultime regioni potrebbero anche ricevere un’abbondante dose di neve a quote collinari, ma qui la previsione si fa più incerta, proprio per le incertezze legate alla posizione del minimo barico in discesa dall’Europa Settentrionale.