L’autunno prosegue mite e tipico, con incertezza atmosferica alternata a ponti anticiclonici. Vediamo cosa espone il modello Ensemble del Meteogiornale per i prossimi giorni.
6-8 novembre
Un flebile ponte di alta pressione unisce a bassa latitudine l’alta atlantica a quella continentale. L’Italia viene interessata da questa congiuntura. Le temperature restano miti, i venti sciroccali.
9-12 novembre
Il Vortice d’Islanda spezza il ponte anticiclonico in corrispondenza del Mediterraneo centro-occidentale. Sull’Italia periodo instabile, con possibile maltempo (al momento sembra soprattutto sulle regioni tirreniche e settentrionali, ma non è affatto da escludere che, in tempi progressivi, tutte le regioni siano interessate da un cambio di tempo).
Temperatura inizialmente in diminuzione al Nord Italia, a cui segue un rapido rialzo, su valori miti, ma non come quelli del periodo precedente. Possibili inversioni termiche sulle pianure.
13-18 novembre
Si riafferma un flebile ponte anticiclonico sui paralleli, dalla Penisola Iberica all’Europa Orientale. Un ponte sempre piuttosto incerto sull’Italia, e più strutturato nei due noccioli costituiti dall’Anticiclone delle Azzorre sull’Atlantico e l’Anticiclone Russo sugli Urali. A latitudini più settentrionali mantiene stabile rigore il Ciclone d’Islanda, strutturato in due minimi tra l’isola omonima e la Norvegia. A fine periodo possibile diminuzione delle temperature sulle regioni orientali italiane a causa di un’eventuale maggiore influenza dell’alta russa.
Riepilogo
Poche novità in vista, certo. Eppure qualcosa si muove. Il periodo finale dell’autunno è molto importante per osservare su quale configurazione entra l’inverno. Una configurazione che è poi restia a modificarsi una volta arrivata la stagione fredda. È ancora presto per analizzare la tendenza di questo cruciale periodo. Tuttavia, verso il 18 novembre pare proprio delinearsi una evoluzione classica degli ultimi inverni: ciclogenesi sul basso Adriatico, con temperature che normalizzate alle rispettive medie del periodo saranno più alte al Nord Italia e più basse al Sud Italia, Mediterraneo Meridionale, coste tunisine e soprattutto sull’Egeo. Allo stesso tempo, però, vediamo un Anticiclone Russo-Siberiano in Europa, che potrebbe ancora modificare molto la configurazione qualora il ciclone d’Islanda traslasse ulteriormente verso Ovest – lo scorso anno infatti il vortice polare era disposto maggiormente ad Est, verso la Scandinavia piuttosto che l’Islanda, mentre l’anticiclone russo era praticamente assente in Europa.
Non resta che aspettare e vedere se le prossime settimane chiariranno un poco le evoluzioni atmosferiche.