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Analisi Ensemble. Ancora aria umida e instabile

di Marco Favero
12 Apr 2005 - 22:18
in Senza categoria
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Mercoledì 20 aprile 2005: la circolazione vista martedì 12 aprile 2005 dall'Ensemble del Meteogiornale (elaborazione dei dati GFS dell'NCEP), analisi barica in quota (colori) e al suolo (isobare).
Un marcato vortice depressionario a Nord dell'Inghilterra si unisce in parallelo con altri sistemi depressionari atlantici, inserendo sull'Europa correnti occidentali. L'anticiclone delle Azzorre è limitato alla Penisola Iberica, ma a bassa latitudine riesce a lambire l'Italia meridionale. Tempo più instabile (o perturbato) al Nord Italia.
L’instabilità atmosferica che regna nella primavera si è inasprita al Nord Italia nel corso degli ultimi giorni, determinando un tipo di tempo più marcatamente perturbato e non solo instabile.
Il vortice polare, riformatosi come previsto nell’emissione di questa rubrica del 30 marzo, ha avuto effetti più consistenti di quanto inizialmente indicato, con marcate oscillazioni termiche.

14-17 aprile 2005
L’alta pressione atlantica si unisce in meridiano alle coste canadesi e groenlandesi, determinando l’afflusso di aria fredda verso la Francia. Una nuova depressione investe l’Italia settentrionale. Le piogge sono copiose inizialmente sull’Italia nord-occidentale, per poi trasferirsi entro domenica 17 sulle regioni nord-orientali e forse appenniniche. Sabato e domenica nuovo massiccio calo termico al Nord Italia, che potrebbe riversarsi nelle basse quote durante gli episodi precipitativi.
Tra domenica e lunedì il maltempo potrebbe colpire anche il Centro ed il Sud Italia grazie alla formazione di un minimo depressionario sul Mediterraneo centrale. Le piogge dovrebbero però essere meno copiose che al Nord Italia. Entro lunedì 18 (probabilmente non prima, ma le previsioni locali ed a più breve termine confermeranno meglio) il tempo migliora nettamente a partire dall’Italia di Nord-Ovest.

18-21 aprile 2005
Lunedì 18 un esile promontorio anticiclonico si isola al Nord Italia (con repentino rialzo termico), ben presto sostituito da un nuovo impulso perturbato. Un poderoso minimo depressionario si isola infatti sull’Inghilterra (un minimo di 980hPa, da tenere molto sotto osservazione!). Si consiglia di seguire con attenzione le previsioni a chi deve programmare spostamenti in tale zona.
Per l’Italia le conseguenze saranno probabilmente abituali: il minimo depressionario convoglierà sulle nostre regioni aria mite e umida da SW. Ancora una volta le precipitazioni sono più probabili al Nord Italia.
Entro il 20 le correnti divengono più occidentali: il minimo di espande verso le coste canadesi. La nuova circolazione, finalmente davvero tipicamente zonale (da confermare), potrebbe determinare una maggiore variabilità del tempo. Schiarite più probabili e piogge meno frequenti al Nord Ovest dell’Italia a causa dell’orografia.
Il tempo continua ad essere migliore al Sud Italia, soprattutto nelle regioni più meridionali, protette da un promontorio anticiclonico proveniente dall’Africa.
Le temperature sono più basse (rispetto alle medie) al Nord Italia, o nella media con possibili deviazioni al di sotto nei periodi più perturbati. Più mite il Sud Italia con possibili momenti sopra le medie locali, soprattutto a fine periodo.

Tendenza a lungo termine
Davvero difficile individuare il tempo a lungo termine, per il 25 aprile ad esempio. Prendiamo quindi con cautela le seguenti righe. Sostanzialmente l’Anticiclone delle Azzorre, pur con qualche esitazione, potrebbe interessare l’Italia a partire dal 22. I venti potrebbero farsi episodicamente settentrionali, quindi più asciutti anche al Nord Italia. Le temperature miti.
Restano però insidie derivanti dal flusso zonale a Nord delle Alpi. Più protetto appare ora il Sud Italia, in campo mediamente meno ciclonico.

Riepilogo
Su tutta l’Italia il tempo resta instabile. Maggiormente perturbate le regioni settentrionali, soprattutto durante la settimana corrente (fino al 17-18 aprile, probabilmente). Le parentesi più stabili interesseranno le regioni meridionali.
Dopo il 20, gradualmente, dovrebbe subentrare un tempo più zonale, basato cioè su un susseguirsi variabile di fronti atlantici, ma questa ipotesi è da confermare.

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