A seguito del repentino raffreddamento di natura artica atteso per il week-end, ecco che subito si affaccerà una perturbazione atlantica, destinata in parte a scorrere sopra l’aria molto fredda in precedenza affluita. Come possiamo apprezzare sulla mappa dell’evoluzione barica GFS, relativa a lunedì 4, una depressione atlantica si insedierà sull’Ovest Europa contribuendo a richiamare un flusso di umide correnti meridionali sui mari ad ovest dell’Italia. Il richiamo più temperato ed umido sciroccale si accompagnerà ad una perturbazione che porterà un peggioramento ad iniziare dal Nord-Ovest, dalla Toscana e dalla Sardegna: le correnti più temperate meridionali nei bassi strati, tuttavia, faticheranno a penetrare in Val Padana, causa la conformazione orografica chiusa della grande pianura che andrebbe a favorire, come accade in queste circostanza, la resistenza del freddo, favorevole dunque a nevicate soprattutto sui settori centro-occidentali, maggiormente protetti.
Il cuscino freddo nei bassi strati al Nord lo possiamo ancor meglio apprezzare nella mappa focalizzata sull’Italia delle isoterme ad 850 hPa attese per le ore centrali di lunedì. Una risalita termica molto incisiva interesserà la Sardegna, con il freddo in veloce ritirata dal resto del Centro-Sud. Discorso molto diverso sul Nord, ove le isoterme abbondantemente negative (valori inferiori a 0 gradi) insisteranno e l’aria più mite farà decisamente più fatica a scalzare il freddo dai bassi strati.
Se dovessero confermate queste proiezioni, ecco come si distribuirebbero le nevicate nel corso della giornata di lunedì 4 Gennaio: la prima mappa evidenzia le nevicate attese nella prima parte del giorno, mentre la seconda mappa si riferisce alle nevicate previste per la seconda parte della giornata. La Val Padana orientale e le zone costiere adriatiche appaiono risparmiate dall’arrivo della neve, perché saranno le prime zone del Settentrione a risentire più direttamente del richiamo delle correnti più temperate meridionali, con inevitabile rialzo termico che andrebbe a scongiurare possibili episodi nevosi con accumulo. Tuttavia, la distanza temporale dall’evento, rende queste attuali proiezioni ancora molto incerte.