Caldo? Ma quale caldo? Per il momento nulla di tutto ciò. Giugno, dal punto di vista meteo climatico, sta riservando non poche sorprese.
Probabilmente da qui al 20 farà di tutto, ma non caldo. Continueranno gli impulsi di aria fredda polare, che manterranno gran parte dell’Europa occidentale e mediterranea con temperature sotto le medie di riferimento. Soprattutto a ovest.
Inoltre, e in periodi di tempo relativamente brevi, nel Mar Cantabrico è atteso un processo di ciclogenesi che potrebbe essere molto interessante ma allo stesso tempo molto pericoloso. Potrebbe trattarsi di un processo esplosivo, con lo sviluppo di un vero e proprio ciclone extratropicale.
Potrebbe avere un potenziale impatto sulle coste dell’Europa occidentale e potrebbe estendere la propria influenza in direzione del Mediterraneo, con venti occidentali e nord-occidentali piuttosto intensi.
Va detto che si tratta di un’evoluzione piuttosto incerta. Il modello americano GFS non “vede” un processo di ciclogenesi così violento, lo propone in realtà un po’ più tardi più vicino alle coste francesi e al sud dell’Inghilterra.
Ciò che preoccupa gli esperti è che, lo ripetiamo, potrebbe trattarsi di un ciclone simil tropicale o addirittura simile a un uragano. Ovvero potremmo assistere alla formazione di un anello convettivo e una struttura con il tipico occhio. In questi intensi cicloni extratropicali può succedere che una massa d’aria calda venga rilasciata a livelli medio-bassi, ovvero un processo simile a quello che si verifica in un ciclone tropicale o subtropicale.
Le temperature continueranno ad essere ben al di sotto del normale per questo periodo dell’anno. Resteranno tali almeno sino al 13-14 giugno, anche se qui da noi ci sarà un lento rientro alla normalità.
Ma le anomalie negative si estenderebbero a gran parte dei paesi del Mediterraneo, anche al nord Africa come ad esempio in Marocco e Algeria settentrionale.