Questa volta le aspettative non sono state disattese.
Il peggioramento del tempo previsto per la seconda parte della scorsa settimana è puntualmente arrivato e con esso le tanto attese piogge.
In un primo momento tra la fenomenologia hanno prevalso episodi temporaleschi anche forti, con pioggia di notevole intensità spesso accompagnata anche da grandine, forti raffiche di vento tuoni e fulminazioni accecanti.
E’ questo il caso, ad esempio, del violento nubifragio che nel pomeriggio di giovedì ha interessato la zona compresa tra Carrara e Massa.
Dalla serata di giovedì invece i fenomeni sono diventati più moderati ed anche la pioggia ha iniziato a cadere in modo più costante e regolare su buona parte del territorio regionale.
E’ anche il momento in cui l’aria fredda ha avuto modo di scendere verso i bassi strati con una notevole diminuzione delle temperature un po’ a tutte le quote.
La neve è caduta sull’Appennino oltre i 1500 metri di quota circa.
Coreografiche sfiocchettate si sono verificate invece anche a quote inferiori ed anche sulle Alpi Apuane.
Venerdì il freddo ha raggiunto anche la pianura e la costa ove la temperature minime mattutine sono scese sotto la soglia di +10°C, cosa non proprio usuale per Settembre.
Infine nella giornata di sabato si è avuto uno strascico dei fenomeni in alcune zone dell’alta Toscana (provincia di Massa-Carrara e Versilia) con piogge sparse.
Gli accumuli dell’intero evento perturbato sono stati generalmente buoni.
In media (picchi minimi e massi esclusi quindi) si va dai circa 90-95 millimetri di pioggia caduti sulle Alpi Apuane ai 60-65 millimetri della piana di Lucca e della riviera Apuana, ai 45-50 millimetri della Versilia, ai 30-40 millimetri caduti nel pisano nonché tra il fiorentino ed il senese, ai 20-25 millimetri caduti in alcune zone del senese orientale e del grossetano.
Valori “niente male” considerato il fatto che non sono derivati da una vera a propria perturbazione atlantica ma soltanto da una profonda e non rapida saccatura transitata sull’Italia.
Una nota positiva dunque che però riuscirebbe a cambiare la realtà di deficit pluviometrico con annessi vasti problemi di approvigionamento idrico, che continuano ad interessare vaste aree della regione, soltanto nel caso in cui rappresenti il primo di una lunga serie di peggioramenti piovosi.
Serie che non sarebbe poi tanto anormale in questa stagione, anzi.
In Toscana il picco annuale di pioggia si ha proprio nei prossimi mesi.
Per adesso gustiamoci qualche giornata dal tepore tardo estivo soddisfatti del ricco bottino ricevuto ma sempre all’erta per scorgere le future possibili precipitazioni.