CORRENTI SETTENTRIONALI di nuovo ammassate contro l’Arco Alpino E’ bastato un sottile ramo perturbato e la nascita di un vortice ciclonico fra Corsica e Mar Ligure per rigenerare il flusso settentrionali sulla fascia nord-alpina. Inevitabilmente è entrato in azione l’effetto stau, che ha esaltato la nuvolosità collegata al fronte perturbato. Le precipitazioni sono così riprese su tutti i versanti alpini esteri, in particolare quelli svizzeri, dove già dalla scorsa notte la neve ha ripreso a cadere abbondante.
Per quanto riguarda i versanti italiani, è ancora una volta la Valle d’Aosta ad ottenere il massimo da questa situazione: nuove nevicate si sono infatti attivate sull’intera regione, specie la parte alta della regione. Va sottolineato che, grazie all’abbassamento termico degli ultimi giorni, le abbondanti nevicate cadute poco prima dello scorso week-end sono pressoché rimaste intatte. Lo stesso capoluogo Aosta resta profondamente imbiancato. Non solo la Valle d’Aosta, ma anche i confini delle Alpi Retiche hanno risentito della nuova fase nevosa.
Ora lo scenario subirà però un cambiamento significativo, per quanto momentaneo: la rimonta anticiclonica è destinata a sospingere masse d’aria molto più temperate, che nell’arco delle prossime 48-72 ore dovrebbero portare rialzi termici in quota anche dell’ordine dei 10 gradi. Se a questo aggiungiamo possibili sbuffi favonici, ecco che il cambio d’aria potrebbe essere ancor più rilevante: uno sbalzo termico così repentino (anche se solo qualche giorno fa appariva dai connotati ben più estremi) potrebbe generare una significativa fase di disgelo lungo i fondivalle più settentrionali interessati dalle abbondanti nevicate. Naturalmente, sarà inevitabile l’aumento repentino del rischio valanghe e pertanto suggeriamo prudenza per chi dovesse avventurarsi in quota prima di Natale.