Il colpo di coda dell’Inverno:
lo si può considerar tale alla luce del significativo abbassamento delle temperature e del ritorno della neve alle basse quote su alcune delle nostre regioni. Dovendo invece analizzarne le cause, lo possiamo considerare come un temporaneo indebolimento anticiclonico annoverabile tra i pochi che hanno caratterizzato gran parte dell’Inverno e in precedenza l’Autunno.
Europa spaccata in due:
l’impianto circolatorio è lo stesso da mesi: Alta Pressione sull’Europa occidentale, perturbazioni Atlantiche alle alte latitudini e freddo relegato alla parte più orientale del Continente. Negli ultimi giorni, e nei prossimi, abbiamo assistito ad una recrudescenza invernale sostanziale sull’Europa dell’est, ove temperature particolarmente rigide si sono associate a precipitazioni nevose talvolta abbondanti e persistenti. Nei prossimi 10-15 giorni cambierà poco, l’unica variante sarà rappresentata da uno spostamento dell’Anticiclone delle Azzorre nel cuore del Continente.
Al Sud un po’ di freddo:
la circolazione d’aria gelida dovrebbe scavare una zona ciclonica a ridosso della Grecia, con parziale estensione nelle regioni più Meridionali della nostra Penisola. Alcuni tra i più autorevoli Modelli propendono per un coinvolgimento significativo nella prima metà della prossima settimana, che potrebbe tradursi addirittura in nevicate a quote collinari in Puglia, Calabria e Basilicata.
L’invadente Anticiclone:
si tratterà di una parentesi, che dovrebbe chiudersi in breve tempo a causa del succitato spostamento anticiclonico. L’Alta delle Azzorre, infatti, sotto la spinta del flusso perturbato Atlantico potrebbe distendersi nel Mediterraneo arrecando condizioni di tempo stabile e un vigoroso rialzo delle temperature.
Una sola parola: siccità:
purtroppo non si intravede alcun segnale che possa far sperare in un ritorno delle perturbazioni Atlantiche. Significa che le regioni Centro Settentrionali continueranno a patire la carenza di piogge, rammentiamo infatti che nonostante le copiose nevicate del mese di Febbraio – che peraltro non coinvolsero il Nord Italia – il deficit precipitativo non è stato colmato a dovere. Una situazione che rischia di diventare insostenibile, con tutte le conseguenze del caso.
Focus: il tempo sino al 20 marzo 2012
Il tempo è in fase di miglioramento al Centro Nord e l’impulso d’aria fredda previsto tra giovedì e venerdì andrà a riacutizzare la ferita ciclonica quasi esclusivamente nel Mezzogiorno. Le regioni del Sud, la Sicilia e in minor misura le Centrali Adriatiche dovranno fare i conti con precipitazioni irregolari sino agli inizi della prossima settimana. Non è da escludere, come detto pocanzi, che possa manifestarsi una recrudescenza invernale più vigorosa, seppur di breve durata.
L’Alta Pressione dovrebbe prendere il sopravvento a metà mese ed accompagnarci sino alla conclusione dello step previsionale. Bel tempo e un clima tipicamente primaverile accomuneranno l’Italia intera, pur con qualche disturbo laddove ricompariranno nebbie, foschie e nubi basse.
Evoluzione sino al 25 marzo 2012
Purtroppo, è questa la cattiva notizia, la circolazione potrebbe restare bloccata per buona parte del mese di Marzo. Le uniche possibilità di precipitazioni sono affidate ai piccoli strappi della corda atlantica, ovvero una situazione non dissimile da quella che sta producendo l’attuale fase di maltempo.
In conclusione.
Che altro aggiungere? Una sola cosa. E’ probabile che non appena si esauriranno gli effetti della Nina, assisteremo al tanto sospirato cambio configurativo. Ma visti i tempi che occorrono affinchè possano manifestarsi le ripercussioni, non è da escludere che si debba attendere il mese d’Aprile.