Dovessimo limitare l’osservazione satellitare al nostro Paese, non si coglierebbero alcuni cambiamenti significativi a livello di impianto barico generale. Quando si parla di figure bariche, o impianto barico appunto, si fa riferimento alle Alte e Basse Pressioni e alla loro disposizione sullo scacchiere Europeo. Anche per i meno avvezzi in materia, uno sguardo all’immagine MeteoSat è in grado di fornire spunti di riflessione.
Anzitutto, varcando le Alpi, notiamo come un’area di Bassa Pressione si sia impossessata dell’Europa centro orientale. Permangono, specie ad est, condizioni meteo prettamente invernali e le nubi ad essa associate stanno puntando l’arco alpino. Si evince, prestando attenzione al movimento in scivolamento delle nubi, come il tutto si accompagni ad una ventilazione fredda di tipo settentrionale.
Nelle prossime ore, quindi, è facile prevede un incremento della nuvolosità sui crinali alpini: dalla Lombardia al Friuli si manifesteranno annuvolamenti di un certo spessore, tant’è che tra le creste dell’Alto Adige e dell’alto Veneto potrebbero scapparci dei fenomeni. La quota neve, giusto dirlo, sarà piuttosto alta e dovrebbe abbassarsi soltanto a fine giornata. Un calo indotto dai venti settentrionali che, sbattendo contro il muro alpino, provocherà raffiche di foehn che propagandosi nelle alte valli dovrebbero incentivare un ulteriore rialzo termico.
Le temperature, ovviamente, si manterranno su valori ben oltre la norma in tutta Italia. Le massime potranno raggiungere i 25°C e non si escludono punte localmente superiori. Peraltro un significativo rialzo coinvolgerà anche le aree costiere del medio Adriatico, in ragion del fatto che venti da ovest potrebbero incentivare anche in quel caso un lieve effetto favonico.
Venti da ovest che testimoniano come da quella direzione vi sia un tentativo d’inserimento di una massa d’aria umida e instabile. Basta osservare la nuvolosità presente tra lo Stretto di Gibilterra e il Canale di Sardegna – che tra l’altro ha prodotto e produrrà dei temporali – per comprenderne la ragione. Tentativo, giusto dirlo, che verrà in gran parte inibito dalla presenza anticiclonica ma che domani dovrebbe provocare un lieve incremento dell’instabilità diurna lungo la dorsale appenninica e nelle aree interne insulari.