È iniziato febbraio, lo sappiamo, e sappiamo anche che andranno progressivamente scemando le occasioni per incursioni fredde di chiaro stampo invernale. Ve ne potranno essere, non lo mettiamo in dubbio, ma si assisterà al normale allungamento delle giornate ed il clima mite Mediterraneo prenderà pian piano il sopravvento.
Le mappe di previsione lasciano poco spazio agli amanti del freddo e delle neve, identificando il rafforzamento del Vortice Polare canadese con conseguente distensione delle correnti d’alta quota lungo i paralleli. Risultato?
Un flusso di miti correnti oceaniche che si muoveranno da Ovest verso Est. Dobbiamo peraltro sottolineare come si intraveda un parziale abbassamento di latitudine del fronte Polare, con possibile ingresso in Mediterraneo di venti prevalentemente Nord occidentali.Un flusso moderato che porterà in seno sistemi nuvolosi più o meno compatti, ma che identificano una fase piovosa che gioverebbe non poco al pesante deficit idrico in piedi su molte delle nostre regioni. E tornerebbe la neve in montagna, sia sulle Alpi che in Appennino. Maggiore dinamicità insomma, anche se non nascondiamo il rischio che lo stesso tipo di configurazione possa poi riconsegnarci lunghi periodi anticiclonici.
Del resto anche la settimana corrente ha portato l’alta pressione delle Azzorre in distensione sul bacino del Mediterraneo, pur con un debole cuneo stabilizzante. Il nucleo principale permane difatti sulle Isole Britanniche ed i prossimi giorni assisteremo ad una parziale elevazione verso Nordest che porterà lo scorrimento di aria fredda verso la Penisola Greca, con interessamento delle regioni Adriatiche. Dalle Marche fin verso la Calabria ionica.
Anticiclone oceanico capace di inibire il vano tentativo perturbato della vasta goccia fredda in quota in stazionamento sulla Penisola Iberica. Il lento movimento verso Est, con interessamento delle Isole maggiori e parte del Sud, ha trovato l’ostacolo insormontabile posto dall’alta pressione, pur con valori al suolo non elevati.
Trattasi insomma di una classica situazione di stabilità stagionale, tanto che la peculiarità delle ultime 72 ore è rappresentata dal ritorno delle nebbie, intense, diffuse e persistenti, su pianure e valli del Centro Nord. condizione che ha contenuto la risalita termica durante le ore diurne, tanto che lo scarto termico tra alcune località del Sud e del Settentrione è risultato prossimo ai 15 gradi.
Copione che si ripeterà con le stesse modalità nella giornata odierna, con l’unica differenza rappresentata dal rasserenamento registrabile su Isole maggiori, Calabria e Puglia meridionale, laddove verrà meno l’azione destabilizzante della goccia fredda iberica in fase di dissoluzione.
Le temperature non subiranno sostanziali variazioni, mentre i venti proverranno deboli dai quadranti orientali, con rinforzi su basso Adriatico e Ionio laddove è atteso un lieve calo termico.