Dovessimo osservare l’immagine satellitare distrattamente, non si sarebbe in grado di cogliere quei pochi particolari che sono mutati rispetto a ieri. Pochi, sì, ma significativi. Anzitutto individuiamo la nota perturbazione Africana, che però sta cominciando a perdere un po’ di smalto e infatti i temporali sono calati sia in numero che in intensità. In secondo luogo possiamo notare una diversa distribuzione delle aree cicloniche nel nord Europa.
La più importante, soprattutto perché giovedì sarà in grado di portare un assalto alla struttura anticiclonica, è quella che si vede a ridosso del Regno Unito. Altre sono presenti al di sopra della Scandinavia e non avrebbero tutta questa importanza se non fossero capaci di tenere a bada le velleità di spinta meridiana dell’Alta Pressione.
Già, l’Alta Pressione. La si vede senza alcuna difficoltà: è distesa dall’Atlantico all’Europa orientale. Ovviamente transita nelle nostre regioni e l’assenza di nubi significative è la testimonianza più evidente. L’abbondante soleggiamento, presente su gran parte dell’Italia fin da ieri, sta favorendo – assieme all’aria umida e mite che impregna la struttura – un generale rialzo termico.
Ovviamente la pulizia dei cieli fa sì che durante la notte si abbiano le ben note inversioni termiche. Il calore accumulato durante il giorno dalla superficie terrestre viene rilasciato in atmosfera, mentre l’aria fredda si accumula al suolo e determina l’insorgenza delle gelate. Sono molte le città del Centro Nord – in pianure e valli ma localmente anche sulle coste – che hanno registrato valori minimi prossimi o inferiori allo zero.
La situazione termica notturna è risultata ben diversa nelle due Isole. Le zone coinvolte dalla nuvolosità africana hanno visto il termometro inchiodato su valori vicini a quelli che si registrarono durante il giorno. La nuvolosità, infatti, ha la capacità di smorzare o annullare il fenomeno dell’inversione.
Le nubi, giusto sottolinearlo, continueranno ad essere presenti ancora oggi laddove la moderata ventilazione orientale andrà ad accumularle. Stiamo parlando delle aree orientali e meridionali, ma possiamo dirvi fin da ora che pioverà di più in Sicilia che in Sardegna. Piovaschi potranno insistere anche sulla fascia ionica della Calabria, ma più occasionali rispetto a 24 ore fa.
Che altro dire? Che siamo in attesa di un’altra perturbazione che domani tenterà di scardinare il fortino anticiclonico. Sarà un tentativo che riuscirà a produrre qualche effetto, ma non così convincente da decretare la totale dipartira dell’Alta Pressione. Insomma, l’Inverno non è ancora maturo.