I segnali che giungono dal tempo ottobrino non sono certo incoraggianti. Temperature al di sopra delle medie, anche abbondantemente, record di caldo mensili che vengono abbattuti, assenza di precipitazioni. Non è sorte che tocca soltanto l’Italia, l’aria calda è risalita sino al centro Europa, sulla Francia, in qualche paese orientale.
Non è stato certo difficile varcare la soglia dei 25 gradi, o sfiorarli, come capitava ieri su Parigi. Faceva caldo anche sulla Spagna, sui settori meridionali, ma si tratta di aree ove sovente, in tal periodo, si convive con valori simil estivi.
Sottolineiamo, ma lo avrete già letto nelle news presenti in home page, dei 28 gradi registrati su Trieste, record per il mese di Ottobre. Ma se pensiamo alla configurazione all’origine di tale caldo, è difficile stupirsi. Sapevamo che la depressione presente tra la Spagna ed il Marocco avrebbe portato una risposta dinamica subtropicale, proveniente direttamente dall’entroterra sahariano. Sapevamo anche che si sarebbe rivelata persistente, complice il connubio con la figura stabilizzante affermatasi sull’Europa centrale.
Non sapevamo, anche se lo potevamo intuire osservando i modelli di previsione, che le temperature, alla quota di riferimento degli 850 hPa – i 1500 m circa – avrebbero raggiunto l’isoterma di +15. Valori decisamente estivi, che ci terranno compagnia ancora per la giornata oggi e domani, ma poi il clima non diverrà certo freddo.
Tuttavia si notano alcuni elementi di novità, perlomeno in termini di rottura di quella stasi atmosferica presente da giorni. Sono calate nebbie e foschie, ma aumentano le nubi. Si tratta di nuvolosità prevalentemente stratiforme, annessa all’avvezione calda in atto sui mari meridionali. Inoltre possiamo osservare un lieve indebolimento anticiclonico lungo l’arco alpino, figlio di aria umida oceanica che inizia a scorrere sul centro Europa. Ad est, invece, direzione Grecia e Turchia, permane un’area di Bassa Pressione a carattere freddo, che limano lievemente il bordo orientale anticiclonico.
Avremo in tal modo della nuvolosità diffusa, in modo particolare sulle regioni meridionali e lungo l’arco alpino. Ma mentre sulle prime si tratterà di copertura medio alta, sui rilievi settentrionali vi saranno cumuli che daranno luogo ad addensamenti significativi. I fenomeni si risolveranno principalmente sui versanti esteri, tuttavia le mappe precipitative indicano sconfinamenti peninsulari, in particolare su ovest Piemonte, Alto Adige e rilievi veneti.
Concludiamo con un cenno al week end, che conferma un relativo indebolimento anticiclonico con la comparsa di fenomeni sparsi su alcune delle nostre regioni. Ma come vedremo poi nel bollettino di previsione, sussiste ancora incertezza circa l’evoluzione delle perturbazioni oceaniche. Tuttavia, è bene sottolinearlo, importanti novità sembrano proporsi in ultima decade mensile.