Chi legge quotidianamente le previsioni redatte dal MTG non potrà non aver fatto caso a quanto spesso si faccia riferimento a figure di alta pressione sparse in giro per l’Europa. Qualcuno, giustamente, potrebbe obiettare: “beh, che c’è di strano? Siamo in estate!”
Non possiamo certo nascondere che si tratti di un’affermazione più che legittima, ma per gli osservatori più attenti non sarà difficile captare dei segnali che si ripetono da un po’ di anni a questa parte. Tralasciando per un attimo il ruolo che gli scambi meridiani hanno assunto, abbiamo più volte rimarcato come l’alta pressione delle Azzorre, un tempo vera protagonista dell’estate tipica Mediterranea, abbia perso quel ruolo che la vedeva sicura protagonista dei tre mesi estivi.
Si, ma infondo, che sta succedendo? Quel che non possiamo nascondere è come la stessa alta pressione vada sempre più assumendo delle posizioni alquanto anomale, che nel passato si verificavano, certo, ma non con la frequenza dei giorni nostri.
In tutto ciò forse recita un ruolo di primaria importanza la quasi assenza d’attività di un altro motore fondamentale: la depressione semipermanente d’Islanda. Ecco allora che lo spazio lasciato vuoto da tale figura viene di sovente occupato dall’Azzorriano, il cui baricentro è frequentemente sbilanciato troppo ad Ovest, in pieno Oceano Atlantico. Laddove non può certo influenzare direttamente il tempo delle nostre regioni.
Dobbiamo poi aggiungere un ulteriore elemento. Ogni qualvolta lo stesso anticiclone guadagna inesorabilmente geopotenziali (o se volgiamo più semplicemente acquisisce una forza dinamica esplosiva) ecco che parte in propulsione alla conquista di quegli spazi sopra accennati, portandosi spesso verso latitudini altamente settentrionali. E abbiamo imparato come sul bordo orientale di tali figure, associate alle famose ondulazioni delle correnti d’alta quota, scorrano masse d’aria più fresche (d’estate) o fredde (d’inverno). Non scordiamoci peraltro come dei minimi spostamenti verso Est o verso Ovest dell’anticiclone stesso possano poi determinare il bello o il cattivo tempo fin sul nostro stivale.
Già, perché quando capita che il perno d’azione staziona troppo ad Ovest o quando delle gocce fredde riescono a penetrare in quota all’interno della stessa figura, ecco che bolle di aria calda vengono spinte da promontori d’onda più o meno ampi, in direzione Nord. Non ultima quella che ci sta interessando in questi giorni di gran caldo.
Che concludere allora? Che certamente l’alta pressione delle Azzorre ha meno influenza “diretta” sulle condizioni meteorologiche delle nostre regioni. E con l’aiuto fondamentale degli scambi meridiani ecco servito il cambiamento di circolazione che oramai è agli occhi di tutti gli Italiani. Appassionati di meteorologica e non.