L’elemento saliente a breve termine.
Il weekend e l’inizio della nuova settimana saranno caratterizzati da tempo piuttosto instabile e fresco su tutte le nostre regioni. La causa è da imputare alla vasta depressione presente tra l’Europa Centro orientale ed il Mediterraneo, rinvigorita dal costante afflusso di aria fresca dal Nord Europa in scorrimento lungo il bordo orientale dell’alta pressione delle Azzorre.
L’elemento saliente a medio termine.
Scenario che pare non subire grossi cambiamenti nemmeno a medio termine, quando avremo ancora tempo instabile e fresco, governato da correnti prevalentemente Nord occidentali. A metà della prossima settimana si prevede una recrudescenza del maltempo in particolare al Centro Sud, complice un nuovo fronte freddo in ingresso sul Mediterraneo.
L’elemento saliente a lungo termine.
L’alta pressione delle Azzorre permarrà, coi suoi massimi barici, poco ad Ovest delle isole Britanniche, mentre tra Scandinavia e Russia Europea pare potersi affermare un secondo campo anticiclonico di matrice prettamente continentale.
Il trend a lungo termine:
Una siffatta disposizione non depone di certo a favore di stabilità atmosferica. Tra i due campi di alta pressione si verrebbe difatti a creare un corridoio all’interno del quale scorrerebbero saccature atlantiche il cui unico sfogo sarebbe rappresentato dal bacino del Mediterraneo, passando per l’Europa Centrale. Proseguirebbe in tal modo, fin verso il 17-19 del c.m., il trend votato all’instabilità atmosferica.
Elementi di incertezza: Quanto esposto sembra poter trovare una buona fattibilità, essendo una possibilità percorsa innumerevoli volte dalle osservazioni medie effettuate sui modelli di previsione. Tuttavia un minimo spostamento del baricentro antiticlonico azzorriano potrebbe portare ad un progressivo ristabilimento delle condizioni meteorologiche. L’ipotesi più lontana è quella relativa al caldo Nord africano.
Fattori di normalità climatica:
Diciamo che, se dovessero trovare conferma le carte odierne, ci sarebbe ben poco di normale nel proseguo del mese. Le temperature si potrebbero mantenere al di sotto delle medie in molte zone della Penisola.
Tuttavia pare che la natura abbia quasi intenzione di riequilibrare il gran caldo che da metà fine metà giugno ha attanagliato il bacino del Mediterraneo. Ma, obbiettivamente, potrebbe riusultare impresa ardua.
Focus: evoluzione sino al 17 agosto 2006
A differenza delle ultime analisi, non faremo nessuna suddivisione del periodo d’osservazione. Difatti la circolazione su scala continentale lascia spazio a ben pochi dubbi. Il Mediterraneo seguiterà, con buona probabilità, ad essere il principale bersaglio delle incursioni fresche Nord Atlantiche.
Se la prossima settimana si preannuncia instabile, il weekend venturo potrebbe addirittura portare ad ulteriore peggiormento per via di una nuova profonda onda depressionaria che, scorrendo sul bordo orientale dell’alta pressione delle Azzorre, raggiungerebbe le nostre regioni passando attraverso il Golfo del Leone. Un remake dell’attuale fase climatica, ma con maggior enfasi precipitativa. Il tutto potrebbe dilungarsi ben oltre il giro di boa mensile.
Evoluzione sino al 22 agosto 2006
L’ultima decade del mese rappresenta, oggi più che mai, un enigma. Molto dipenderà dall’evoluzione fin qui descritta ma, attenendoci alle mappe in nostro possesso, dopo il 20 del c.m. si potrebbe realizzare un progressivo miglioramento causa l’espansione dell’alta pressione delle Azzorre sul Mediterraneo. Se così fosse si potrebbe chiudere il mese guidati da condizioni climatiche “normali”, senza eccessi nè in un senso nè nell’altro.
In conclusione.
Bene, quel che interessa sottolineare è la mancanza di nuove ondate di caldo intense e perduranti. Probabile che sia il conto da pagare per tutto il caldo vissuto fino all’altro ieri. Il che farebbe cadere, semmai ce ne fosse ancora bisogno, il famigerato paragone con l’estate del 2003.