Variabilità autunnale:
è quella che si è manifestata fin dagli esordi di settembre e che ha visto transitare, sul nostro Paese, alcune “interessanti” perturbazioni atlantiche. L’ultima in ordine di tempo è quella che sta abbandonando le regioni meridionali e che nel corso di domenica ha provocato intense condizioni di maltempo in varie zone del centro nord.
Primi freddi di stagione:
ovviamente non in Italia, altrimenti li avremo percepiti, bensì sull’Europa nord occidentale. Negli ultimi giorni, infatti, è subentrata una circolazione d’aria fredda di origine Artica con evidenti ripercussioni sulle Isole Britanniche. Lassù si è creato un Vortice Ciclonico molto ampio e profondo, la cui rotazione richiama impulsi artici consistenti. Basti pensare che attualmente è presente l’isoterma di 0°C (alla quota isobarica di 500 hPa) su tutto il Regno Unito. Si tratta di valori termici invernali e se queste sono le premesse, c’è chi è già disposto a scommettere – a nostro avviso avventatamente – in un inverno memorabile.
L’Alta delle Azzorre:
per comprendere quel che sta accadendo – e che accadrà – in Italia non si può prescindere dal posizionamento dell’Anticiclone Atlantico. A dire il vero l’argomento è stato oggetto di approfondite analisi già la scorsa settimana, ma date le ultimissime novità modellistiche riteniamo opportuno riprendere in mano il discorso. Il core strutturale è ubicato a ridosso della Penisola Iberica e una propaggine orientale è riuscita ad infilarsi nel Mediterraneo dirottando le perturbazioni sulla Mitteleuropa. Gli impulsi proverranno a sfondare sul nostro Paese, ma vuoi perché c’è la barriera alpina, vuoi perché c’è l’Alta Pressione, il tentativo non andrà in porto.
Cosa ci attende:
certamente un quadro di relativa variabilità autunnale, non fosse altro perché le sostenute correnti occidentali continueranno ad imperversare sul nostro Paese apportando nuvolosità a sprazzi sulle regioni di ponente.
Il bivio:
lo scenario suddetto ci accompagnerà presumibilmente all’imbocco del fine settimana, allorquando ci troveremo ad un incrocio “pericoloso”. Come detto in apertura, l’ipotesi prevalente contempla una maggiore spinta anticiclonica con conseguente consolidamento nel cuore del Mediterraneo. Il ché vorrebbe dire tempo stabile e tepori tardo estivi. Le perturbazioni atlantiche, invece, verrebbero dirottate verso est e andrebbero ad alimentare un Vortice Ciclonico in grado di affermarsi tra i Balcani e il Mar Nero.
L’insidiosa goccia fredda:
il Vortice andrebbe a perdere, gradualmente, l’alimentazione primaria creando così quella che in gergo definiamo “goccia fredda”. Stante alcune proiezioni modellistiche – contemplate a fasi alterne sia dal Modello Europeo ECWMF sia dall’Americano GFS – il moto retrogrado spingerebbe il Vortice verso le nostre regioni. A questo punto è facile ipotizzare almeno un parziale interessamento delle regioni Adriatiche, o magari del Mezzogiorno, mentre appare più complicato un ingresso franco che se andasse a segno aprirebbe una crisi perturbata generalizzata. Staremo a vedere.
Focus: evoluzione sino al 29 settembre 2013
Nei prossimi giorni, almeno sino a venerdì, avremo condizioni di tempo discreto. A tratti transiteranno nubi medio alte e non mancheranno annuvolamenti più consistenti sia lungo i crinali alpini, sia sulle Adriatiche. Addensamenti che paiono in grado di produrre qualche precipitazione sparsa, ma non un peggioramento nel vero senso della parola. Ciò che preme rimarcare è l’intensa ventilazione occidentale, soprattutto sulla Sardegna e il Tirreno, ma anche i venti di foehn che raggiungeranno la Val Padana implementando un temporaneo rialzo termico.
Nel fine settimana, il prossimo, la maggiore incidenza anticiclonica potrebbe aprire spiragli per un ulteriore consolidamento del bel tempo. Le temperature aumenterebbero, regalandoci sprazzi di tarda estate. Dopodiché potrebbe intervenire un’azione erosiva da est, operata dalla goccia fredda descritta in sede evolutiva. Correnti orientali, fresche, capaci di implementare un incremento dell’instabilità anzitutto nelle regioni adriatiche e successivamente al sud. Le regioni di ponente e quelle settentrionali, invece, potrebbero rimanere sotto l’ala protettrice dell’Alta delle Azzorre.
Evoluzione sino al 04 ottobre 2013
Verso fine mese sembrano aprirsi prospettive perturbate più consistenti, causa il ritorno nel cuore del Continente di ficcanti perturbazioni atlantiche. Da valutare, a quel punto, l’eventuale coinvolgimento del nostro Paese.
In conclusione.
Autunno che incombe e che finora sta rispettando in pieno le attese. Il passaggio di consegne stagionale sta avvenendo gradualmente, seppur con momenti di intenso maltempo che in decenni passati erano sicuramente meno frequenti.