Alpi e Val Padana viaggiano su binari opposti quando è presente una circolazione di correnti settentrionali: l’improvvisa scaldata avvenuta ieri in Val Padana è derivata d’altronde dall’effetto di caduta del vento di Foehn dalle vette alpine che, per effetto della compressione adiabatica, ha portato aria molto secca e tepore, che scompare non appena si placa il vento e già questa mattina le temperature sono in molti casi calate considerevolmente.
Molto diverso l’andamento termico in alta montagna, dove si è misurato invece un crollo termico, a dimostrazione delle reali caratteristiche della massa d’aria giunta in quota da nord: nei giorni scorsi, a causa di un flusso molto temperato ed umido meridionale, pioveva fin quasi ai 2500 metri d’altezza, mentre questa notte le temperature sono scese fino a punte -10/-12 a circa 2000 metri d’altezza. Osservando i dati meteo della stazione meteo più alta d’Europa (la Capanna Margherita del Monte Rosa) emerge come quest’oggi la temperatura abbia oscillato tra una minima di -26°C ed una massima di -20°C. Si tratta di valori che sono risultati inferiori di circa 8-9 gradi rispetto a quelli rilevati due giorni fa.
Profumo di pieno inverno: la corrente giunta da nord ha avuto il merito di ripulire l’aria dalle foschie, dalle nebbie e dalle nubi basse che dominavano la scena sui fondovalle alpini, prealpini e su tutto il catino padano. Nonostante l’attenuazione del vento, resta ancora limpidissima l’atmosfera su tutto il comparto alpino. Non dovunque splende il sole sotto un cielo blu cobalto, in quanto sulle creste di confine, soprattutto lungo la fascia centro-orientale della catena alpina, non mancano bufere di neve per lo sfondamento parziale dello stau, a causa dell’intensa circolazione settentrionale: per questo motivo nevica sulle vallate superiori dell’Alto Adige, con una netta demarcazione meteo rispetto ai settori vallivi del Trentino, come ad esempio la Val di Fiemme.