Quello che era stato un terribile e costante tormento dello scorso autunno si va riproponendo già in questa prima decade di settembre: un primo assaggio della violenza con cui possono scatenarsi i nubifragi (meteo estremo) sulle zone del nostro Paese affacciate sul Mediterraneo si era avuto nella scorsa settimana, specie sulla Calabria. Stavolta, nella giornata di ieri, è toccato alle coste della Campania (colpite da quella linea a forte innesco temporalesco marittimo che si allungava dalle coste tunisine) ed in particolare alla Costiera Amalfitana, in provincia di Salerno, ove i violenti temporali hanno creato la situazione più grave ad Atrani, con lo straripamento del torrente Dragone.
Normalmente, il corso d’acqua scorre per vie sotterranee, ma l’incredibile quantità di pioggia caduta ha fatto letteralmente esplodere il fiume, con un improvviso innalzamento che ha portato alla rapida esondazione. La furia dell’acqua ha spazzato via ogni cosa, trascinando un fiume di fango con detriti e numerose autovetture sospinte verso il mare. Il fango ha invaso le parti passe delle abitazioni e dei locali commerciali: un vero miracolo che non vi siano state vittime, ma una ragazza, che lavorava in un bar del centro, risulta al momento ancora dispersa.
Non solo la Campania, in quanto sono risultati molto abbondanti anche gli accumuli pluviometrici riscontrati sulla Calabria e sulla Sicilia Settentrionale: il maltempo risulta tuttora attivo, anche se nella notte i fenomeni hanno concesso un po’ di respiro, poiché sono fortunatamente risultati meno intensi e diffusi. L’evoluzione verso il miglioramento meteo è significativamente rallentata dalla presenza di una goccia fredda in quota, originatasi dalla saccatura, al momento ancora collocata sul Tirreno Centrale.
Questo nucleo freddo sarà dunque ancora alla base di una fase di tempo marcatamente instabile soprattutto al Sud, che si trova ancora nel ramo ascendente della saccatura ed interessato da un flusso di correnti piuttosto umide che si scontrano con quelle più fredde in quota. Non soltanto il Meridione è interessato dalla fase instabile, ma anche le regioni centrali adriatiche (fino alla Romagna) risentono direttamente di una ritornante della perturbazione per l’intensificazione di correnti da N/NE favorita dal minimo barico sul Tirreno. Le correnti settentrionali si vanno intensificando su molte aree della Penisola: Bora e Tramontana soffiano sul Friuli Venezia Giulia e sulla Riviera Ligure, ma con condizioni meteo decisamente caratterizzate da un importante ritorno del sole.