Cominciamo da alcuni dati: nell’arco di tempo che va dalle 6.30 alle 8, sono caduti mediamente 74.4 mm di pioggia. La media precipitativa del mese di Ottobre ammonta a 87.3 mm. Alcune stazioni amatoriali di Roma Nord pare abbiano registrato accumuli di 180 mm! Fate due conti. A prescindere dal fatto che i 74 mm sono inferiori alla media mensile, si intuisce quanto il temporale scatenatosi stamane sia stato violento. Anzi, forse sarebbe meglio definirlo eccezionalmente violento.
Per ritrovare un simile evento bisogna procedere a ritroso sino all’Ottobre del 2008. All’epoca, in appena 3 ore, si registrarono mediamente 83.6 mm ma si veniva da un Autunno maturo, con le piogge che caddero su un terreno non inaridito da una persistente siccità estivo/autunnale. Chi conosce un po’ di idrologia sa che più intensa è la pioggia, meno è la quantità d’acqua che penetra nel suolo. Quando la forza è eccessiva, si verificano i classici fenomeni di “ruscellamento” che erodono il suolo e in condizioni di criticità idrogeologica provocano frane e smottamenti.
Nelle città, invece, capita che i corsi d’acqua siano costretti a deviare il loro corso, o ancor peggio costretti ad introfularsi al di sotto della superficie. C’è l’asfalto, ci sono i sottopassi, le buche, le fognature, i canali di scolo. Spesso, chi ha in mano la progettazione urbanistica, si dimentica che certe opere – una volta realizzate – hanno necessità di un’adeguata manutenzione. I canali vanno ripuliti dai detriti, i sottopassi pensati con raziocinio, le buche rattoppate. Rattopate, direte Voi? Beh, sarebbe la soluzione meno costosa, benché sia chiaro che una ricostruzione del manto stradale potrebbe stemperare parte di quei problemi scaturenti sovente a seguito di una leggera pioggerella.
Molti di Voi, forse, si staranno chiedendo se quel che è successo a Roma potesse essere evitato. La risposta, a nostro avviso, è no. Al di là che si potesse prevedere un evento temporalesco di tal portata, non sarebbe stato possibile mutare la struttura urbanistica con un semplice schiocco delle dita. I problemi ci sono, inutile nasconderlo. E come su Roma ci sono in centinaia di aree urbane peninsulari e insulari. E’ l’incuria dell’uomo ad enfatizzare la furia della natura, mettendo a rischio la sua stessa vita.
Una precipitazione come quella di stamane, pur cadendo in un tempo relativamente ristretto, qualora avesse interessato qualsiasi altra zona che non fosse assoggettata alle attività umane, sarebbe stata assorbita senza batter ciglia. Chiediamoci, e vi chiediamo, di chi è la colpa? Di chi la colpa se ogni piccolo o grande temporale, si trasforma nel peggior incubo di una vita?