NON SOLO LA GRANDE ALLUVIONE DEL NOVEMBRE 2011 – La Liguria è stata interessata a più riprese, anche nell’autunno 2010, da piogge molto abbondanti. Nella giornata del 4 ottobre un temporale marittimo molto cattivo, di quelli a carattere autorigenerante, ha colpito con estrema violenza una zona relativamente ristretta del Ponente Genovese e di Varazze, località nel territorio savonese a meno di 40 chilometri di distanza dal capoluogo regionale.
DINAMICA DELL’EVENTO – La bomba temporalesca aveva stazionato inizialmente per alcune ore fra Varazze e Cogoleto, causando l’esondazione dei maggiori torrenti con diversi smottamenti sulle colline della zona. In seguito il nucleo temporalesco si è trasferito poco più ad est, raggiungendo i quartieri del ponente genovese, tra Pegli e Sestri, dove ha scatenato la sua furia maggiore. Il diluvio su queste aree si è protratto per circa cinque ore, fino al primissimo pomeriggio scatenando un vero e proprio disastro. Se inizialmente sembrava non vi fossero state vittime ma solo danni materiali notevoli e situazioni di pericolo e terrore per la popolazione, successivamente si constatò la scomparsa di un operaio delle cave del Monte Gazzo, ritrovato pochi giorni dopo privo di vita nel mare antistante Sestri. L’alluvione ha dunque mietuto la sua vittima.
DATI PLUVIOMETRICI – I torrenti in piena sono esondati nella parte bassa di Sestri e Multedo, nulla ha potuto in qualche modo arrestare l’acqua che scendeva a cascate dalle scalinate e allagava i negozi, gli scantinati, le piazze, le strade, portando via auto e scooter parcheggiati. Una vera e propria alluvione lampo, come confermato dai dati impressionati delle precipitazioni: 400 millimetri di pioggia, in appena 5-6 ore, sono precipitati sulle alture di Sestri Ponente e, sempre in questo stesso arco ristretto di tempo, 380 millimetri sulla zona di Pegli. Circa 300 millimetri sono caduti in Val Polcevera, a Bolzaneto e Pontedecimo, oltre che la zona savonese di Varazze. Solo un po’ di pioggia in più avrebbe potuto procurare un’autentica catastrofe, con la possibile esondazione del Polcevera e di molti altri torrenti che invece sono rimasti di poco entro il proprio alveo.
SIMILITUDINI CON L’ALLUVIONE DEL 1993 – Per trovare un evento alluvione di questo rilievo sulla zona colpita, bisogna tornare indietro al 23 settembre del 1993, quando tra Pegli e Pra esondarono il Varenna, il San Pietro ed altri torrenti, trascinando a valle non solo auto e detriti, ma anche vite umane. L’area è soggetta a taluni eventi piovosi eccezionali: famosi in tal senso risultano essere i 948 mm caduti in 24 ore a Bolzaneto durante l’alluvione del 7-8 ottobre 1970. L’alluvione accaduta un anno fa, simile a quello del 1993, rientra in quella casistica di forte anomalia con tempi di ritorno che si possono stimare in circa 15 anni, considerando che già nel 1953, 1970, 1977, 1992 e 1993 se ne sono avute di simili.
DANNI TUTTO SOMMATO CONTENUTI – Il territorio genovese, colpito da questa bomba d’acqua, si è dimostrato capace di contenere in parte una tale mole di pioggia caduta in così breve tempo, nonostante gli enormi danni derivanti da smottamenti ed esondazioni, che si sarebbero potuti in parte evitare con una maggiore cura del territorio: non va però dimenticato che in un’area di una certa vastità e densamente urbanizzata sono caduti fra i 300 ed i 400 millimetri di pioggia in 5 ore.