E’ trascorso ormai un anno da una delle alluvioni di Genova dello scorso autunno, quella del 9-10 ottobre 2014. Tutto iniziò con le prime forti piogge già nel tardo pomeriggio dell’8 ottobre e poi in piena notte e durante la mattinata del 9 ottobre, ma fu solo un antipasto.
Il peggio doveva ancora venire con la fase più critica nella tarda sera del 9 ottobre: erano le ore 23.30 quando i corsi d’acqua non riescono più a contenere la gigantesca massa d’acqua caduta dal cielo (circa 200 mm nelle ultime 2/3 ore e 400 mm da inizio giornata): il torrente Bisagno esonda e così anche il rio Fereggiano, divenuto assai famoso soprattutto per l’alluvione del 2011, il Vernazza e lo Sturla, con allagamenti di numerose strade ed auto trascinate via dalla corrente.
E l’emergenza proseguì ancora, con altre piogge intense nel giorno successivo che culminarono nella notte successiva: nelle prime ore dell’11 ottobre un nubifragio colpisce il ponente di Genova in particolar modo Rivarolo, Certosa, Cornigliano, Coronata, Sestri Ponente, Multedo, Pegli, Pra, Voltri, con accumuli di nuovo superiori ai 100 mm/ora e allagamenti, straripamenti e torrenti che superarono i livelli di guardia.
Anche l’entroterra di Genova viene colpito da piogge intense tra Campo Ligure (dove esonda il torrente Ponzema affluente dello Stura), Masone e Rossiglione.
Le alluvioni non risparmiarono nemmeno le zone di Chiavari e dintorni e, in alta Valle Scrivia, Montoggio e Casella, con danni davvero ingenti: fu un evento meteorologico di ampie proporzioni e prolungato.
In quest’alluvione genovese ci fu anche una vittima, Antonio Campanella, travolto dalla furia del torrente Bisagno nel sottopassaggio di via Canevari. L’orario e l’allerta massima evitarono conseguenze peggiori.
La causa scatenante di questa nuova alluvione furono certamente le precipitazioni davvero estreme, collegate ad una serie di temporali autorigeneranti che non lasciarono scampo alla città.
La stazione di Geirato, sulla sponda ovest del torrente Bisagno nel quartiere di Molassana, registrò un picco orario di 141 mm in un’ora, 185 mm in due ore, 226 in 3 ore, 254.4 in 5 ore, e in totale, il 9 ottobre registrò 396 mm di pioggia, il 10 ottobre ulteriori 174 mm. Tra il 7 e l’11 ottobre registrò 755 mm di pioggia!
Valori simili si misurarono a Creto, Torriglia (vicino Montoggio) e Vicomorasso, con accumuli sulle 3 ore tra i 210 e i 230 mm, di 509.8 mm in 24 ore effettive a Vicomorasso, e sui 5 giorni prossimi ai 700 mm.
Nello stesso periodo alcune stazioni private dell’area genovese misurarono oltre 900 mm di pioggia!
Aldilà dell’incuria, sono valori di pioggia folli che in nessuna parte del mondo abitato passano indenni.
Ma le precipitazioni non terminarono affatto l’11 ottobre, un nuovo evento alluvionale arrivò il 13 ottobre, questa volta però scansando la città e colpendo Rossiglione e soprattutto l’entroterra già in territorio piemontese, con i massimi effetti nella zona di Gavi.
Genova si ritrovò ancora in ginocchio e visse momenti terribili in quei giorni, senza sapere che, dopo un lungo periodo soleggiato e caldo che contraddistinse quasi tutto il resto di ottobre, il 15 novembre seguente ci si sarebbe ritrovati nell’ennesimo incubo con la seconda alluvione dell’autunno 2014.
Il 2014 terminò come il secondo anno più piovoso a Genova dal 1833, preceduto soltanto dal 1872.