CRONACHE METEO: la scala Suffer – Simpson è quella che viene generalmente utilizzata per la classificazione degli Uragani, in tutto il mondo. Questa scala presenta una suddivisione in 5 gradi di severità, a seconda della velocità massima raggiunta dai venti.
E’ così che Dorian, da semplice tempesta tropicale, è passato dapprima alla categoria 1, diventando ufficialmente un Uragano allorquando la velocità del vento ha raggiunto i 120 km/h, e si è ulteriormente rafforzato diventando, il 30 Agosto, una categoria 3 (con velocità del vento superiore ai 180 km/h).
Le mappe di previsione emesse dal National Hurricane Center annunciano il passaggio ulteriore alla categoria 4 nella scala degli Uragani, poco prima dell’impatto con le coste della Florida, quando i venti potrebbero superare i 210 km/h.
L’ultimo bollettino emesso definisce Dorian come un “grande uragano” (Major Hurricane), il primo della stagione 2019.
Si trova con il suo occhio a 1000 chilometri da Palm Beach in Florida, con spostamento verso ovest nord ovest alla velocità di 17 km/h, un minimo barico di 970 hPa, e venti fino a 187 km/h.
L’Uragano viene definito come una “minaccia significativa per le coste della Bermuda nord occidentale e della Florida”, anche se, lo sappiamo, la traiettoria di un Uragano può anche variare all’improvviso poche ore prima di un impatto sulla costa.
Tuttavia, i modelli matematici di previsione sono abbastanza concordi.
Attualmente, il modello matematico statunitense GFS ne prevede l’arrivo sulle coste meridionali della Florida per lunedì, con un minimo attorno ai 952 hPa; la traiettoria del ciclone sarebbe quella di dirigersi verso le coste della Georgia, virando verso nord est.
Stando alle indicazioni di massima del National Hurricane Center, Dorian potrebbe causare un’onda di marea (una risalita del livello del mare dovuta alla bassa pressione atmosferica ed alla forza del vento), di circa 3-5 metri, mentre le piogge potrebbero raggiungere dei cumulati di 300 mm, con punte isolate di 450 mm.
Sempre le mappe di previsione del modello statunitense, indicherebbero dei possibili accumuli di oltre 600 mm per la prossima settimana.
L’uragano si indebolirebbe, ma resterebbe attivo lungo tutta la costa orientale degli Stati Uniti, causando grandi precipitazioni.