Gli italiani non si sentono tranquilli a causa delle avversità meteo. Le immagini passate soprattutto nei social network, divenute virali, delle devastanti grandinate che si sono avute questi giorni, Pescara e Bari i fatti più eclatanti, delle tempeste di vento durante un fortissimo temporale a Venezia che hanno spostato pericolosamente una nave da crociera verso Piazza San Marco, delle spiagge adriatiche devastate, del tornado a Milano Marittima, giungono dopo settimane di patimento per un’ondata di calore senza fine.
Già ci siano dimenticati, forse, di cosa avvenne tra Modena e Bologna, con danni per la grandine gigante. Oppure poco si è detto della grandine del vercellese, del Veneto, del Friuli dove anche qui i chicchi hanno raggiunto fin sino ai 10 cm di diametro.
L’Estate in Italia ci rende più vulnerabili al meteo estremo rispetto all’Inverno, soprattutto per il caldo eccessivo. Gran parte delle nostre abitazioni non sono costruite per respingere la calura, e solo un numero limitato dispone di un climatizzatore in casa.
Le abitazioni meno recenti sono quelle più a rischio per il caldo, specie di coloro che hanno un reddito basso, in specie quelle dove vivono i pensionati, che poi sono quelli più a rischio colpo di calore.
Ma sono anche i giovani a lamentarsi del caldo estremo, tantissimi. Molti scrivono se saranno queste le future Estati che li aspettano, se si dovrà patire sempre più il caldo come sostiene la scienza. E sono i giovani ad aver sfilato per chiedere di contrastare i cambiamenti climatici, che sempre secondo la scienza, sono in qualche modo causati dalle attività umane. Ma tali motivi sono fortemente contrastati da altre fazioni, a cui si uniscono anche scienziati di fama internazionali, le quali sostengono che le attività umane non influenzano il clima.
Il punto è però che qualcosa nel nostro clima, in tempi davvero brevissimi è cambiato, e che non abbiamo chiare risposte su cosa avverrà realmente. Anche la scienza specializzata in cambiamenti del clima espone scenari confusi, che poi non si realizzano, come lo scioglimento del ghiaccio polare in pochi anni, anzi, è stato detto anche entro un anno, poi non avvenuto. Questo è uno dei tantissimi esempi. La scienza dovrebbe essere più cauta del diffondere notizie allarmanti.
Un folto gruppo di Paesi del Mondo ha finanziato la prima missione invernale nel Polo Nord, per analizzare i cambiamenti climatici durante la stagione invernale. Una missione scientifica che presenta dei rischi, perché mai prima d’ora nessuno lo aveva fatto. L’obiettivo è studiare il clima durante la terribile notte polare, tra i ghiacci marini, per arricchire le informazioni disponibili, ma solo attraverso i dati satellitari.
Ma torniamo all’Italia, Paese del Mediterraneo, dove i libri scolastici, le medie sul clima ci danno una stagione estiva calda, ma ventilata, con temperature massime che nelle coste dovrebbero raggiungere circa i 30°C, o superare questa soglia di poco nelle aree di pianura più calde, così come anche in gran parte delle città capoluogo, compresa tutta la Valle Padana, Roma, Firenze e Napoli, ma la media estiva sembra essersi spostata verso i 35°C, con umidità elevata e sensazione termica anche di 10°C sopra la normalità, da qui il caldo estremo.
Poi ci sono i temporali e le ondate di maltempo che dovrebbero portare refrigerio, che ogni volta disseminano il territorio di danni ingenti, sotto eventi meteo di eccezionale violenza.
L’opinione pubblica, per altro, conosce appena quello che succede, non tutti sanno che certi temporali che ci investono sono tra i più violenti che succedono in Europa, e che hanno un livello di potenza appena inferiore a quelli violentissimi d’America, di cui invece molto più si conosce.
Tanti temporali, in Italia, portano grandine che devasta le colture agricole, alcuni danneggiano le auto, altri, più violenti, spaccano i vetri delle automobili, delle abitazioni, rompono i tetti, feriscono le persone.
In quest’ultima settimana, stimiamo che circa 50 persone si sono rivolte ai vari Pronto Soccorso per traumi provocati dai grossi chicchi di grandine. Ciò avviene anche perché non c’è un’adeguata informazione su cosa fare nel caso di eventi meteo estremi.
In effetti c’è poca istruzione anche su che fare su fenomeni ancor più distruttivi come i terremoti, le potenziali eruzioni vulcaniche, figuriamoci durante un temporale.