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Alla ricerca dell’Inverno smarrito…

di Ivan Gaddari
28 Dic 2011 - 15:20
in Senza categoria
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I primi giorni del 2012 saranno condizionati da una coriacea propaggine anticiclonica, costretta sui paralleli dalla possanza del Vortice Polare. Spifferi Atlantici potrebbero interessare i versanti orientali peninsulari, pur senza effetti eclatanti. Rielaborazione grafica a cura della Redazione del Meteo Giornale.
Qualche piccola considerazione:
consentiteci una piccola premessa. Alcuni dei Vostri commenti, pur non sempre condivisibili nei modi, risultano ampiamente veritieri. Talvolta non siamo d’accordo con chi sostiene che l’Inverno è finito, perché significherebbe travalicare la professionalità del buon meteorologo e gettarsi nella predizione. Leggere i Modelli, a nostro avviso, è fondamentale. Se poi, da qui a Marzo, avrà ragione chi sostiene che l’Inverno non verrà, non significa che analizzare giornalmente le varie proiezioni sia una perdita di tempo. Se così fosse non saremo qui, ancora oggi, nel cercare di carpire anche il più piccolo elemento che indichi un possibile cambiamento.

Le briciole:
la possanza del Vortice Polare ha fatto sì che sino a questo momento l’Inverno abbia rivestito un ruolo secondario. Ciò non toglie che alcune regioni abbiano avuto soddisfazioni spesso inaspettate, ma non certo imputabili ad una circolazione tale da far gridare al “grande Inverno”. Eppure, viste le premesse, c’è da ritenersi sufficientemente soddisfatti. Una soddisfazione per pochi, più che altro per alcune zone del Centro Sud e delle Isole. Il Nord, dopo 2 anni ricchi di soddisfazioni, si trovano ai margini di un impianto circolatorio che vede prevalere l’Alta Pressione.

E’ in arrivo un po’ di freddo:
in termini di briciole, la perturbazione che transiterà tra domani e venerdì porterà un po’ di freddo. Arriverà una perturbazione nord Atlantica, seguita da sbuffi Artici che regaleranno sensazioni invernali soprattutto di notte. La quota neve calerà, non v’è dubbio, ma le precipitazioni si manifesteranno in modo sporadico e principalmente sulla parte centro meridionale della Penisola.

Cosa ci porterà l’anno nuovo?:
Nei primi giorni, probabilmente, l’Alta Pressione. Ciò non vuol dire che il tempo sarà stabile e soleggiato. L’influenza delle perturbazioni atlantiche potrebbe farsi sentire, tant’è che venti da ovest porteranno nubi a sprazzi nelle regioni esposte e masse d’aria piuttosto miti. Riferendoci alle temperature, infatti, assisteremo ad un significativo rialzo che potrebbe condurci verso giornate estremamente gradevoli nelle ore centrali.

Svolta all’Epifania?:
Al momento la data indicata per eventuali cambiamenti circolatori è il 6 Gennaio. Alcuni Modelli, tra cui l’autorevole ECMWF, indicano un rallentamento del Vortice Polare che andrebbe ad ondulare le correnti d’alta quota e a favorire il trasporto d’aria fredda alle basse latitudini. C’è da considerare che la stratosfera – ove per stratosfera intendiamo le maggiori quote della colonna atmosferica – è piuttosto fredda e affinché si abbia un riscaldamento tale da destabilizzare il Vortice, occorrono riscaldamenti in grado di propagarsi dalle quote inferiori a quelle maggiori. Riscaldamento, blando, che sta avvenendo in questi giorni e non siamo ancora in grado di stabilire se riuscirà a produrre gli effetti sperati.

Incursione Artica:
qualora dovesse verificarsi l’ipotesi del Modello Europeo, una massa d’aria Artica potrebbe gettarsi nel Mediterraneo inducendo un brusco ingresso dell’Inverno. A seguito dell’indebolimento del Vortice Polare potrebbe struttuarsi un blocco anticiclonico in Atlantico, che piegando verso nordest piloterebbe – a seguire – dell’aria fredda continentale proveniente dalla Russia. Quindi, ricapitolando: attorno all’Epifania potrebbe giungere l’Artico, mentre gli esordi della seconda decade di Gennaio potrebbero condurci verso una fase fredda prettamente continentale.

Focus: evoluzione sino al 10 gennaio 2012
Nelle prossime 48 ore arriverà un impulso d’aria fredda dal nord Atlantico. Un parziale peggioramento coinvolgerà dapprima il Centro Nord, successivamente il Sud. Le temperature registreranno una diminuzione e il calo termico indurrà un abbassamento della quota neve. Altri impulsi perturbati proveranno a scalfire la struttura anticiclonica, causando una certa variabilità anche nei primi giorni del 2012. Le precipitazioni saranno scarse, mentre le temperature riprenderanno a salire sino a raggiungere valori al di sopra della norma.

Dopodiché, alla Befana appunto, l’impianto circolatorio inizierebbe a manifestare inequivocabili cenni di cambiamento. Un indebolimento del Vortice Polare potrebbe indurre il getto ad ondularsi e a condurre una massa d’aria Artica nel cuore del Mediterraneo.

Evoluzione sino al 15 gennaio 2012
Il freddo potrebbe acuirsi nella seconda decade mensile e la causa sarebbe riconducibile all’intrusione di masse continentali dalla Russia. E’ un’ipotesi e come tale deve essere considerata. Non possiamo trascurare, infatti, che alcune proiezioni modellistiche propendono per una persistente azione anticiclonica.

In conclusione.
L’Inverno, quello vero, al momento appare lontano. Ciò non toglie che un po’ di freddo, indotto da circolazione secondarie, possa arrivare sin da noi e donare una parvenza invernale alla prima parte del nuovo anno.

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