La Piccola Età Glaciale era agli sgoccioli, le stagioni iniziarono a riscaldarsi a partire dal 1850, quando si registrò l’ultimo picco di avanzata dei ghiacciai alpini.
Anche gli inverni si mitigarono, dopo il 1850 circa, ma alcuni “picchi” di rigidezza si registrarono di nuovo nell’ultimo ventennio dell’800.
1844-45: Un altro inverno rigidissimo.
1850: A Gennaio fece freddissimo, con tanta neve anche a Roma ed a Napoli.
A Torino la temperatura scese fino a -17°C.
1853-54: La temperatura media di Greenwich rimase sotto lo zero tra l’11 Dicembre ed il 13 Gennaio.
1855: Inverno molto severo, soprattutto in Febbraio, quando il Tamigi gelò a tal punto da consentire partite di hockey su ghiaccio sopra il fiume.
1878-79: inverno molto rigido in Inghilterra.
1879-80: Uno degli inverni più rigidi del XIX Secolo, in particolare il mese di Dicembre, il più freddo di sempre in Italia ed Europa.
1880-81: Una celeberrima tormenta di neve colpì Londra, con gelo parziale delle acque del Tamigi.
1890-91: Un altro inverno rigidissimo: in Inghilterra il gelo iniziò il 25 Novembre per terminare solo il 22 Gennaio.
Tra Dicembre ed i primi giorni di Gennaio una serie di continue nevicate fa innalzare il manto nevoso fino quasi a due metri di altezza a San Marino, l’8 di Gennaio.
1895: Il Febbraio europeo forse più freddo del XIX Secolo, assieme a quello del 1803.
Memorabili le grandi nevicate che colpirono l’Europa e la nostra Penisola.
Il Tamigi gelò nel cuore di Londra, ma non in modo così solido da permettere l’attuarsi di una grande “Fiera del ghiaccio”, come capitato in passato.
Nel ventesimo Secolo, alcuni inverni molto rigidi spazzarono la nostra Penisola negli anni Quaranta, anche se i 4 inverni veramente freddi, per la loro lunghezza o le punte di freddo raggiunte, furono quelli del 1929, del 1956, del 1963 e del 1985.
Ognuno di questi inverni sarà oggetto di una trattazione a parte, nei prossimi mesi.
Riguardo ai riferimenti bibliografici, occorre citare il libro “Storia del clima” di H.H. Lamb, disponibile però solo in versione inglese, poi l’importantissimo libro di Le Roy Ladurie, “Storia del clima dall’anno Mille” (ritrovabile oramai solo nelle biblioteche), mentre il libro “Le meteore ed il Frumento”, di Finzi, è disponibile nelle edizioni Il Mulino, con ampia trattazione delle cronache dell’inverno 1709.
Importante anche il libro di Dario Camuffo “Clima ed Uomo”, edizioni Garzanti, ed il libro di Ian Currie “Frost, Freezes and Fairs”, riferito alle gelate del fiume Tamigi.
Il migliore libro che illustra tutta la storia climatica della Terra dalle sue origini ai giorni nostri, è “Storia del clima”, di Pascal Acot, Ed. Donzelli.