In questo periodo iniziano le belle, lunghe giornate della bella stagione. Il sole e il clima mite invogliano alle attività all’aperto, ma spesso dobbiamo prestare attenzione al meteo per non essere sorpresi dal temporale. Sapete che tali attività costituiscono i due terzi di tutti i decessi causati dai fulmini?
Mentre le probabilità di essere colpiti da un fulmine in un anno è di circa uno su 1,1 milioni, la probabilità di essere colpiti nell’arco di una vita intera aumenta drasticamente: uno su 13.500. Questo è quanto sostiene il NOAA statunitense.
La pesca è l’attività outdoor che causa più morti: negli USA 33 vittime tra il 2006 e il 2016. Quasi tutti erano uomini. Per le donne, invece, l’attività con più decessi è quella del canottaggio col 37,5%: 16 morti in 11 anni. Nonostante una diminuzione negli ultimi anni, il 2016 ha avuto un picco di decessi inaspettato. Più della terribile stagione del 2007.
Dal 1940 al 1970 le attività agricole erano quelle maggiormente a rischio. Ma poi, con l’evoluzione tecnologica, il rischio è calato drasticamente soprattutto grazie alle macchine e – sembrerà strano – ai cellulari.
Il periodo peggiore va da giugno a agosto, con il 70 per cento dei decessi annuali. Il consiglio, ovviamente, è quello di aver sempre presente le previsioni meteo e qualora ci si imbattesse in un temporale cercare di rifugiarsi in un luogo sicuro (ad esempio l’auto) evitando di restare all’aria aperta.