Non s’è fatto a tempo ad archiviare un’ondata di calore che già un’altra sta investendo le nostre regioni. Fin da ieri abbiamo registrato un incremento delle temperature che in taluni casi hanno sfondato, nei valori massimi ovviamente, la soglia dei 35 gradi. La regione più calda è stata la Sardegna ed è normale considerato l’asse d’ingresso dell’Anticiclone africano. Gli avamposti dell’ondata di calore hanno difatti “bollito” la Penisola Iberica, ove le massime hanno toccato valori rilevantissimi. In Andalusia, ad esempio, il termometro è salito oltre i 40 gradi, ma in genere vaste zone della Spagna meridionale hanno assaggiato gli effetti del forno d’Africa.
Se dovessimo fermarci ad osservare l’immagine satellitare del primo mattino sarebbe facile carpire la cause evolutive. Un vasto sistema ciclonico, di origine oceanica, affondo i suoi tentacoli ben oltre l’Atlantico portoghese, in direzione Sud. Aria piuttosto fresca e instabile giunge a lambire le coste marocchine, innescando quel richiamo d’aria rovente direttamente dall’entroterra sahariano. Le masse d’aria in propagazione sono bollenti, si consideri che ad esempio in Algeria l’asticella di mercurio ha raggiunto quasi i 50 gradi, il che è tutto dire.
Ben diversa la situazione riscontrabile nei settori centro settentrionali del Continente europeo, ove invece scorrono diversi sistemi frontali associabili a quella vasta area perturbata stazionante, col perno principale, tra le Isole Britanniche e l’Islanda. Un nucleo secondario è invece situato sulla Penisola Scandinava, su tutte queste zone abbiamo condizioni di forte instabilità, il tempo assume caratteristiche quasi autunnali. Le piogge sono persistenti, talvolta abbondanti, le temperature al di sotto delle medie. Inevitabile che se da un lato il tempo non rispecchia le classiche sembianze estive, dall’altro vi siano aree ove invece la stagione mostra i muscoli.
Le uniche nubi capaci di dare significato ad una copertura degna di nota sono quelle che interessano le zone alpine. Il baluardo montuoso peninsulare si trova relativamente prossimo ai diversi fronti perturbati di origine atlantica. Ragion per cui vengono a crearsi quelle condizionali ideali alla formazione di celle temporalesche localmente consistenti. Tuttavia, ieri, le precipitazioni non sono state poi così rilevanti e lo saranno ancor meno nella giornata odierna. Seguendo le diverse proiezioni modellistiche, la nuvolosità andrà sì ad avvolgere vaste zone della cerchia alpina, ma i temporali che si formeranno saranno distribuiti a macchia di leopardo e avranno una minore consistenza. Celle temporalesche che dovrebbero manifestarsi più attive in Alto Adige, qualche altro fenomeno dovrebbe presentarsi su alto Piemonte e Valle d’Aosta. Ma come consuetudine, con l’avvento delle ore serali giungerà rapida l’attenuazione.
Altrove splenderà un caldissimo sole di Luglio. Abbiam detto in apertura che le temperature sono attese in ulteriore aumento, in Sardegna si prevedono punte di 38 gradi nelle zone interne, ma le massime raggiungeranno i 35-36 gradi in varie località del Centro Sud. Caldo non solo nell’entroterra, ma anche nei grandi centri urbani, ove le isole di calore accentueranno appunto la calura. Farà caldo anche in Val Padana, specie nella piana Emiliana Romagnola, ove il termometro farà registrare valori sui 33-34 gradi. E qui avremo una maggiore umidità dell’aria, quindi si potrà percepire un minimo di afa.
Concludiamo con i venti, altro aspetto interessante. Difatti sono attesi in rinforzo dai quadranti meridionali su molte aree: al Nord, nelle Centrali tirreniche, sul medio-alto Adriatico e in Sardegna. Lo Scirocco soffierà moderato nei Canali delle Isole, mentre il vento diverrà rafficoso allo sbocco dei crinali alpini centro occidentali. Da segnalare infine la persistenza di una modesta circolazione settentrionale tra basso Adriatico, Golfo d’Otranto e Ionio.