L’attuale fase di caldo, derivante dall’espansione di un cuneo altopressorio nord-africano dall’entroterra algerino verso il Mediterraneo Centrale, non subirà interruzioni fino alla giornata di giovedì. L’aria rovente d’origine sahariana avrà modo d’interessare più direttamente le regioni centro-meridionali e nello specifico le Isole Maggiori ove le isoterme ad 850 hPa raggiungeranno picchi di +24/+25°C.
Le zone alpine risentiranno degli spifferi d’aria instabile da sud/ovest (matrice oceanica), pilotati dall’ampia saccatura depressionaria posta a ridosso delle coste occidentali europee. La spinta ciclonica verso l’Iberia è fra le cause dell’avvezione calda, in seno al promontorio anticiclonico, che già sta agendo sul nostro Paese e sui mari circostanti. Lo scontro fra masse d’aria andrà a generare una linea di confluenza, lungo la quale si generano temporali che vanno a disturbare anche i nostri settori alpini.
Quest’onda depressionaria nord-africana riuscirà tuttavia a controbattere rispetto al muro anticiclonico e portarsi gradualmente verso levante, in direzione dell’Europa Centro-Occidentale. Questa dinamica sorprenderà inevitabilmente l’anticiclone nord-africano, a cui inizierà a mancare il sostegno per mantenersi sviluppato in maniera coriacea sul nostro Paese. Si attende così un vigoroso cambiamento, i cui effetti si inizieranno a sentire dalla giornata di venerdì.
La mappa allegata, a corredo dell’articolo, va collocata proprio alla notte tra venerdì e sabato. Si nota chiaramente l’affondo della saccatura sul Nord Italia, favorita nella sua dinamica dalla contestuale espansione dell’Alta Pressione delle Azzorre verso la Penisola Iberica ed il Golfo di Biscaglia. Quest’affondo ciclonico appare più energico rispetto a quanto evidenziato dagli altri modelli e potrà essere causa di una decisa escalation temporalesca un po’ su tutto il Nord, a causa del violento contrasto fra le masse d’aria entranti nord-atlantiche e quelle decisamente più calde ed umide pre-esistenti.
Il calo delle temperature risulterà essere l’elemento saliente di tutto quest’episodio, in quanto anche le regioni centro-meridionali saranno raggiunte da aria più fresca oceanica che porrà quindi fine alla grande calura. Il passaggio temporalesco si dovrebbe limitare, secondo le attuali elaborazioni modellistiche, al Nord, mentre sul Centro-Sud i geopotenziali resteranno ancora elevati così come alle quote maggiori dell’atmosfera non si avrà nessuna intrusione d’aria particolarmente fresca.
La conclusione del caldo potrebbe risultare del tutto temporanea, in quanto l’anticiclone nord-africano potrebbe tornare rapidamente protagonista già dalla giornata di domenica 19 agosto. La nuova rimonta dell’alta pressione verrebbe incentivata da un nuovo affondo con direttrice nord-est sud/ovest da parte della circolazione depressionaria anglo-scandinava.
La bolla anticiclonica nord-africana potrebbe interessare anche in quest’occasione maggiormente il Centro-Sud, ribadendo il medesimo schema a cui abbiamo assistito in precedenza. Ovviamente è ancora troppo presto capire fin d’ora quanto potrà durare questa nuova ondata di caldo, ma il centro di calcolo europeo evidenzia un possibile cedimento barico alla scadenza dei 10 giorni di previsione, ovvero fra giovedì 23 e venerdì 24. Se dovessero essere confermate queste proiezioni così a lunga scadenza, la seconda vampata di calore potrebbe avere modalità molto simile a quelle dell’onda calda già attualmente in azione.